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MADDALONI- Verso il secondo lotto dei lavori. Quasi ultimato l’edificato in cemento armato (primo lotto) c’è da ricostruire l’ala storica da realizzare in muratura. Tra verifiche dei consulenti tecnici, indicazioni della Soprintendenza e richiesta di nuovi finanziamenti, si procede ad una velocità molto ridotta. Intanto, la parte storica sarà ricostruita seguendo le prescrizioni imposte dalla Soprintendenza: l’ala vincolata, che corrisponde  all’antico «Sedile dell’Università» (XVI secolo), avrà la configurazione che ha assunto negli ultimi tre secoli. Pertanto, sulla base di queste direttive sarà rimodulato il progetto finale e rifatti i calcoli strutturali alla luce delle mutate normative in materia di edilizia in muratura. Sembra un dettaglio per addetti ai lavori invece è  la svolta perché, sulla base del nuovo progetto, il comune accenderà il muto finale di circa 700 mila euro che si sommerà ai 250 mila residui sbloccati dalla Regione (sezione Protezione Civile). Tagliato del progetto originario, nove anni dal crollo, l’impianto di termoriscaldamento. Al posto dell’«impianto geotermico monovilante», capace di trasferire  calore dal terreno o dall’acqua all’ambiente interno utilizzando una pompa di calore alimentata dal pozzo esistente, il piano interrato diventerà la rimessa destinata ai vigili urbani.  Il progetto di ricostruzione del vecchio comune, come sede di tutti gli uffici e dei servizi aperti al pubblico, sarà sostituito da quello di uno stabile ad uso direzionale che ospiterà un’aula consiliare vera e per le conferenze o attività culturali, il gabinetto del sindaco, gli spazi di tutti i gruppi politici, delle commissioni consiliari e dei consiglieri. Ammessi solo gli uffici amministrativi chiusi al pubblico. E finalmente, sarà costruita una sala dignitosa da destinare ai matrimoni civili.

Redazione