00 3 min 1 anno
La premier Meloni: “Dicono che abbiamo preso Messina Denaro perché ora c’è questo governo?”

di Elio Bove

Triestino di nascita e campano d’adozione, 61 anni, Maurizio De Lucia è stato a lungo Pubblico Ministero a Palermo, prima di passare in direzione nazionale antimafia e infine alla Procura di Messina. Nel 1998 fu chiamato in Dda dall’allora procuratore di Palermo Giancarlo Caselli. È sua anche l’inchiesta sulle “Talpe alla Dda”, che portò all’incriminazione per favoreggiamento aggravato dell’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro (poi condannato a 7 anni). Nel 2009 De Lucia è passato alla Direzione nazionale antimafia e nel 2017 è stato nominato capo della Procura di Messina. Lo scorso 21 settembre è stato nominato all’unanimità dal Plenum del Csm come procuratore capo di Palermo.”Cosa nostra tende a ricostruire i suoi vertici. Adesso dovrà sostituire Matteo Messina Denaro come punto di riferimento per i grandi affari. C’è già chi è pronto a prendere il suo posto”. L’ultimo stragista è appena finito in carcere, ma il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, avverte: “Se qualcuno pensa che la partita contro la mafia sia vinta, si sbaglia di grosso. Ha le idee chiare il procuratore De Lucia. E’ più realista del re. E’ vero: morto un Papa, se ne fa un altro!  Lui è abituato a correre dietro criminali e delinquenti. In silenzio fa il suo dovere di grande servitore della patria, mentre la politica anche in queste occasioni pone interrogativi inquietanti, che meriterebbero di essere approfonditi. “Dicono che abbiamo preso Messina Denaro perché ora c’è questo governo? Quindi devo pensare che finché c’era la sinistra non lo andavano ad acchiappare? Chi sostiene questa tesi, per paradosso, sostiene che loro sapevano ma non sono andati a prenderlo?”. A dichiararlo è la premier Meloni, intervistata a Quarta Repubblica su Rete4. Eccoti servita la polpetta avvelenata. Dicono, forse è questo il senso delle parole della Meloni, che con la sinistra i latitanti restano tali, mentre col centro-destra vengono catturati. Ma chi lo dice? Dateci i nomi. La lotta alla mafia richiede anni di lavoro, intercettazioni e magistrati integerrimi che ci mettono la faccia, il coraggio e il senso del dovere.Restituiscono credibilità allo stato, senza ricorrere ai si dice e senza intestarsi la vittoria dell’arresto più importante. Certe ferite ancora sanguinano. Correre dietro ai si dice fa perdere solo tempo. Dopo l’arresto, l’inevitabile polemica politica è sempre lì, pronta per l’uso.

Redazione