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MADDALONI- Tempesta di ferragosto. Denuncia per incendio doloso, per il momento, a carico di ignoti. Le verifiche dei vigili urbani e le prime indicazioni dei Vigili del Fuoco sembrano non lasciare margini di interpretazione. Ma si aspetta la relazione ufficiale per tirare le somme. Intanto, per spegnere le fiamme è stato necessari l’arrivo di cinque autobotti. Fiamme, cono di fumo acre e denso fin dalle sei di questa mattina. Ma dai primi report nessuno sa nulla o ha visto nulla. E ora si catena la rivolta. Il primo a sparare a palle incatenate. argomentando una reazione durissima, è il consigliere comunale Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva).

Angelo Tenneriello

E’ una scena già vista?

No, è una situazione inaccettabile. Se è fosse vero quanto si sospetta chiedo che si vada fino in fondo: siano individuati e arrestati o perseguiti i responsabili. Siamo al cospetto di un attentato alla salute pubblica.

Attentato, in che senso?

Siamo seri. A Maddaloni la dobbiamo finire con le sceneggiate e le autoassoluzioni. Se c’è una persona o un gruppo di persone che eventualmente hanno appiccato l’incendio, questi sono dei criminali. E come tale andranno trattati. Parlo da medico: ancora una volta, e per ore, sono state liberate diossine nell’aria. I maddalonesi sono stati esposti al più pericoloso degli elementi cancerogeni che funge da incubatore. I reati ambientali sono gravi: da professionista sono stanco nell’assistere a scene drammatiche di persone con problemi seri alla salute riconducibili all’esposizione di inquinanti. E tra questi, ci sono i bambini. Basta: tolleranza zero contro tutti quelli atti che predispongo condizioni di minaccia alla salute pubblica soprattutto se collegate a negligenze comportamentali e organizzative.

Fa riferimento alla lacunosa gestione del mercato ortofrutticolo?

Ripeto oggi quanto detto in Consiglio Comunale: il sindaco Andrea De Filippo abbia il coraggio di assumere posizioni forti contro chi, a tutela esclusiva di interessi di parte, va contro il bene collettivo. Nella fattispecie, se sarà necessario, per la bonifica e la riorganizzazione integrale chiudere il mercato, lo faccia. Lo faccia subito. Si chiuda senza guardare in faccia a nessuno.

Forse la situazione è più complicata di quanto sembri?

Non è complicata affatto. Il regolamento del mercato ortofrutticolo parla chiaro: definisce nette condizioni sulla vigilanza della struttura; attribuisce ai concessionari la responsabilità della differenziazione ottimale; individua nei gestori del servizio di igiene ambientale i responsabili della rimozione. Allora, lancio degli interrogativi a cui aspetto risposte.

Tipo?

Che ci fanno cassette di plastica accumulate nell’area del mercato? Di chi sono? Chi è il responsabile della loro custodia? Perchè nei giorni scorsi non sono state rimosse?

Un problema sempre organizzativo…

No affatto. Chiedo di chi sono quelle cassette, visto che i contenitori debbono essere tracciati. E se non lo sono come è possibile? La tutela della salute dei nostri figli merita delle riposte. Poi mi chiedo ma gli organi di controllo, a partire dall’assessore all’ultimo dipendente comunale dove sono?

Forse certe cose accadono proprio perchè manca la vigilanza accurata?

E’ chiaro. Non a caso i soliti ignoti senza coraggio hanno incendiato dove non c’è la copertura delle telecamere. E proprio per questo si mettano in riga tutti gli attori (parte lesa o meno) di questa vicenda. Si chiamami i concessionari ortofrutticoli alle loro responsabilità: il regolamento dice che sono tenuti ad assicurare lo smaltimento ottimale dei rifiuti. Se qualcuno di loro o i loro clienti smaltisce in maniera abusiva debbono intervenire altrimenti sono responsabili. Lo stesso vale per la Buttol: se i rifiuti settimanale non vengono rimossi con continuità si intervenga. In questa vicenda, dove ci sono delle responsabilità penali forse di qualcuno che ha appiccato l’incendio, vi sono delle omissioni. A ciascuno sia attribuita la propria quota di responsabilità.

Oltre al comune anche ai concessionari e ai venditori al dettaglio?

A tutti. Acquisite quelle del comune, sia chiaro che i concessionari non possono scappare. pagano canoni irrisori (in media 300 euro al mese) per usufruire della struttura comunale. L’accesso non può essere slegato dal rispetto delle regola a cominciare dal controllo dello smaltimento dei rifiuti.

Aspettando le relazione dei vigili del fuoco la struttura potrebbe essere chiusa. Certamente l’area dell’incendio posta sotto sequestro. Che ne pensa?

Se l’intervento delle forze dell’ordine è l’unico che permetterebbe di mettere fine a questa storia allora ben venga il sequestro. me lo auguro così si rimetterà ordine. Così come mi augura che siano arrestati gli eventuali autori di questo ennesimo scempio fatto con i soldi, le strutture dei maddalonesi a danno della salute dei maddalonesi. Adesso, davvero basta: questa storia non finisce qui. La struttura è a carente; i servizi lacunosi e la gestione è pessima confidiamo nell’operato dei Carabinieri.



Redazione