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MADDALONI- Il mercato ortofrutticolo è chiuso. Ma il confronto si farà: lunedì mattina, il sindaco Andrea De Filippo (che ha firmato l’ordinanza di ottemperanza alle prescrizioni dell’Asl) e i concessionari e gli operatori tutti si incontreranno. Si discute del futuro immediato della struttura (che va adeguata dal punto di vista igienico-sanitario) e della salvaguardia delle attività economiche. Possibilmente, prima vanno messo in sicurezza i prodotti deperibili magari con una commercializzazione supplementare. Per capire cosa sta succedendo, anche per una serie di voci incontrollate, abbiamo parlato con il sindaco Andrea De Filippo.

Allora questa chiusura repentina poteva essere fatta in altro modo, magari meno traumatico?

Se questo è il momento delle responsabilità è anche il momento della verità. Tutti sapevano (un minuto dopo la fine dell’ispezione delle forze dell’ordine) che la chiusura non era rinviabile e o programmabile. Tanto premmeso vanno fissati dei punti fermi.

Quali?

Faremo i lavori prescritti dall’Asl. E la struttura riaprirà nei tempi più rapidi possibili.

Quando cominciano i lavori?

Potranno iniziare entro mercoledì. E già sono state contattate delle ditte per lavori che saranno eseguiti secondo procedura d’urgenza.

Quindi smentisce che esiste la volontà di chiudere il mercato, di smantellarlo o utilizzarlo per altre funzioni?

Ribadisco a scanso di equivoci: esiste l’assoluta volontà di ottemperare alle prescrizione dell’Asl. Questo significa voler mettere a norma la struttura per renderla idonea per la commercializzazione dei prodotti agroalimentari. Se avessimo voluto chiudere non avremmo fatto i lavori. Chi parla di chiusura dice solo sciocchezze senza fondamento. Abbiamo il compito di rilanciare la struttura non di smantellarla. Ma mi rifiuto di perdere tempo con queste sciocchezze prive di fondamento. Tra l’altro, nei giorni scorsi i tecnici del comune hanno condotto i primi sopralluoghi per definire gli interventi da fare.

Ma allora la mobilitazione, l’occupazione e anche la diffidenza come si spiega?

Allora, i maddalonesi devono sapere che esiste un problema mercato ortofrutticolo. E lo dico con i numeri e non con le chiacchiere. Questa struttura che serve una realtà socio-economica non trascurabile consente giustamente ai privati di fare guadagni ma scarica sulla collettività i costi. E questo non è amministrativamente e direi moralmente accettabile. Non è lo è mai stato prima. Non lo è soprattutto ora.

Insomma, i costi sono pubblici e i guadagni privati?

Veniamo ai numeri. Per rimettere in sesto il mercato spenderemo una cifra che si aggira sui 40 mila euro. Si tratta di soldi dei maddalonesi, attinti dalla tasse dei maddalonesi. Di contro, Il gettito previsti dei canoni di locazione (che sono calmierati e si aggirano intorno ai 335 euro al mese) doveva essere quest’anno di 86 mila euro. Abbiamo incassato solo 19 mila euro. Dico di più: a carico dei 22 concessionari attivi esistono delle condizioni di morosità accertate. Tra questi ben 11, dall’inizio dell’anno, nonostante la morosità non hanno versato nemmeno un euro. Tutti gli altri invece hanno pagato le dovute mensilità. Ma solo alcuni sono perfettamente in regola. Per altri si rilevano qualche mensilità di ritardo. Quindi, non si riescono a coprire nemmeno le spese ordinarie.

In concreto, va messa a norma la struttura e in regola gli operatori?

Ritengo moralmente ingiusto far pagare ai contribuenti maddalonesi una tassa occulta sul mercato ortofrutticolo. Mi chiedo e chiudo a tutti: è normale una situazione del genere? Quando poi dicono che voglio chiudere dicono una menzogna. Ma sia chiaro è arrivato il momento di fare una riflessione sul mercato ortofrutticolo e sulla gestione di questa struttura che per decenni ha vissuto al di fuori, al di sopra e al di là delle regole con il placet della classe dirigente locale. E’ è arrivato il momento di dire basta. Basta alle vecchie pratiche di commistione e di parternalismo politico che legittimava l’illegalità. E’ arrivato il momento di dire basta allo scarico dei costi sulla collettività. La struttura si deve autofinanziare.

Riconoscere le responsabilità della classe politica significa riconoscere anche l’assenza di servizi efficaci?

Certamente e chi lo nega. Ma siamo nella solita situazione in cui il cane si morde la coda, gli effetti diventano cause e giustifica per condotte anomale. Ma se avessimo avuto a disposizione il gettito dei canoni di locazione dovuti, oggi avremmo già i soldi da spendere in manutenzione. Al di là della solito rimpallo strumentale di responsabilità, ci sono dei punti fermi: i cittadini pagano molto per avere servizi molto al di sotto di quelli attesi. Al mercato ortofrutticolo succede il contrario: si ottiene tutto quello che si vuole, magari senza pagare, senza rispettare le regole e continuando a svolgere la compravendita come accadeva negli anni ’50.

Quindi sta pensando a riorganizzare i servizi?

Certo. Ma adesso vanno fatti i lavori in tempi celeri. Ma la politica ha il dovere di dire che questa “gestione senza regole, legittimata dal fatto che si è fatto sempre così da sempre, non va più bene. I tempi sono cambiati e anche il sindaco è cambiato. Questo al netto delle ricadute sul consenso. ne va del decorso e del rispetto della città e dei suoi cittadini contribuenti.

Redazione