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MADDALONI- Promessa mantenuta. Nonostante la convalescenza e la recente dimissione dall’ospedale l’on. Antonio Del Monaco (M5S), che per noi resta il “capocantiere in pectore del Ponte Vapore”, è tornato a verificare di persona, con carte alla mano e con un confronto con il capocantiere Russo, sul reale avanzamento dei lavori conclusivi del ponte.

“Esiste e persiste un forte disagio. E’ il momento di avere date certe e certezze definitive sul ritorno alla città della nuova infrastruttura che serve ormai come l’aria. Serve per liberare la periferia dal disagio insostenibile”.

A che punto sono i lavori?

Alle battute finali: oggi, la massimo entro domani se non piove, sarà completato il tappetino finale di asfalto. Appena si asciuga sarà fatta la segnaletica orizzontale e e completata quella verticale.

Poca roba insomma. Quando chiude il cantiere?

Lunedì l’opera sarà consegnata, senza ulteriore perdita di tempo al comune.

In teoria potrebbe anche aprire…

Tecnicamente si, si potrebbe già utilizzare. Giuridicamente no: la struttura è sotto sequestro e serve l’atto di revoca della magistratura.

Fatto il ponte, in tutte le sue parti, bisogna aspettare ancora?

Aspettare l’atto di dissequestro. Ma proprio per questo, in quanto membro della commissione bicamerale antimafie e sul ciclo dei rifiuti, chiederò udienza affinché le doverose procedure siano espletate nel modo più celere possibile. Non per ottenere favori ma perché esiste una condizione di sofferenza che un intero rione, un intero quartiere, tutta l’area sud di Maddaloni non riesce più a sopportare. E’ una questione di decenza e di misura. Misure celeri. Ci mobiliteremo affinché questo avvenga con assoluta certezza.

Siamo di nuovo al pressing…

Faremmo pressione, nel pieno rispetto delle regole, come abbiamo fatti ininterrottamente dal mese di giugno. Il ponte va aperto senza se e senza ma. Non possono essere degli adempimenti burocratici a far perdere altro tempo prezioso.

L’incontro con le maestranze

Redazione