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La maratona musicale porta ad un verdetto molto contestato. Il rapper napoletano, con Luchè, Guè e Gigi D’Alessio, precede la favorita Angelina Mango ed Annalisa. La Top Five si chiude con Ghali ed Alfa

Geolier, con Luchè, Guè e Gigi D’Alessio, vince la serata delle cover del 74° Festival di Sanremo grazie al medley urban “Strade”. Questo il primo simbolico verdetto della kermesse. La somma di televoto, stampa e radio assegna al rapper di Secondigliano la prima copertina di questa edizione. All’Ariston piovano fischi e polemiche. La vittoria di Geolier non trova il consenso della platea. In alcuni casi ci si scatena in una grande disco music, in altri casi la serata si trasforma in una puntata speciale de “I Migliori Anni” con medley e grandi successi a prendersi la scena. Si autocelebrano ed autocitano in tantissimi ad iniziare dalla primadonna delle serata, Lorella Cuccarini, che si presenta con i suoi successi televisivi senza tempo.

Secondo posto per la favoritissima Angelina Mango, mentre il podio si chiude con Annalisa che regala un omaggio superpop con La Rappresentante di Lista agli Eurythmics. Quarto posto per Ghali con Ratchoper nel medley “Italiano Vero”. Chiude la TOP FIVE Alfa con Roberto Vecchioni. C’è anche chi ha una marcia diversa e stacca il gruppo e il pensiero corre immediatamente ad Angelina Mango, protagonista annunciata della serata con l’omaggio a papà Pino.

I brividi scorrono anche con Alfa e Roberto Vecchioni in una versione leggermente corretta ma sempre trascinante di “Sogna Ragazzo“. Applauditissimi anche Irama e Riccardo Cocciante che festeggiano come meglio non avrebbero potuto fare i 50 anni di “Quando finisce un amore“. Superlativi, ma noi lo diciamo da giorni, anche i Santi Francesi nella “Hallelujah” proposta con la voce unica di Skin. Se parliamo di momenti toccanti non possiamo che includere l’ennesimo bel colpo di Mahmood che, con i Teneros dei Britti, regala un toccante omaggio a Lucio Dalla.

Copia e incolla per le ottime esecuzioni di Loredana Bertè che ricorda Luigi Tenco con “Ragazzo Mio“, i sempre più maturi ragazzi de Il Volo con “Who wants to live forever” dei Qeen insieme con Stef Burns, storico chitarrista di Vasco Rossi. Difficile trovare nuovi aggettivi per Diodato che supera anche l’esame di Fabrizio De André, insieme con Jack Savoretti, in “Amore che vieni, amore che vai“. Plauso anche per Big Mama e la versione a quattro voci di “Lady Marmelade” con La Nina, Gaia e Sissi.

Tutto il resto è una grande superclassifica da Festivalbar con la cassa dritta tra “Karaoke“, “Sarà perché ti amo“, “Mary“, “Gloria“, Eiffel65, “Lamette“, “Sere Nere” e varie. L’emozione di giornata arriva dalla nave Costa con il ritorno in scena di Gigi D’Agostino che ha fatto scatenare tutti e sperare che per Il Capitano il peggio sia passato. Si chiude con la sorpresa Jalisse, di nuovo all’Ariston a 27 anni dal successo di “Fiumi di Parole“. Archiviata la quarta maratona televisiva si è arrivati all’ultimo chilometro di un Festival di Sanremo che inizia ad invadere le cronache almeno quattro mesi primi della messa in onda.

Si vola verso l’ultimo atto con almeno otto nomi a contendersi la vittoria. Favoritissime le donne: Mango, Annalisa e Bertè. Diodato e Ghali outsider, The Kolors e lo stesso Geolier le probabile sorprese

La finalissima di sabato, dovrebbe mandare in scena il saluto di Amadeus e Fiorello ma, più trascorrono i giorni e i record di ascolti (dieci milioni di media solo in TV in share mai sceso sotto il 60%), più sono in pochi a crederci. L’ultimo atto, però, è apertissimo. Almeno in otto a puntare ad un posto al sole. La potenza delle donne dovrebbe firmare questa edizione e la classifica finale. Angelina Mango favoritissima seguita da Annalisa (già regina degli streaming) e Loredana Bertè, Irama, Ghali, Diodato e Mr. Rain gli outsider, mentre i The Kolors e Geolier potrebbero essere la grande sorpresa.

Il giochino delle classifiche nascoste lascia tutto aperto anche se, ad inizio puntata, Amadeus farà il riepilogo generale per poi dare il via alle nuove trenta esecuzioni prima della finalissima a cinque. Un altro Festival sta per terminare. All’orizzonte si intravedono numeri e successi che non dovrebbero farsi attendere.

Vincenzo Lombardi