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Tocca ad Enzo Mataluna guidare «Sbilanciamoci». L’ex vice-sindaco, più volte assessore, ormai gestore delle politiche sociali afferenti alle 328 da oltre un decennio, è stato nominato presidente di un’associazione che non è un partito ma un «progetto aperto” ovvero un «Cantiere per e su la città». Ecco le linee guida di un programma politico che si muove su un doppio binario: da una parte rinnovare il gusto alla partecipazione politica e interrompere la fuga nel privato perchè «c’è democrazia compiuta se c’è partecipazione consapevole». Diversamente, si continuerà offrire uno spettacolo davvero poco edificante con la politica che si mostra incapace di garantire il minimo indispensabile in termini di qualità sociale,  assenza di partecipazione e dibattito pubblico sulla città e sul suo destino, così come sui programmi e sulle soluzioni da mettere in campo. Ecco il manifesto fondativo di «Sbilanciamoci»: Contro questa deriva riteniamo necessario avviare un confronto con i tanti temi e problemi della città e del governo locale. E lo faremo nello spirito di produrre analisi rigorose e idee quanto praticabili, senza rinunciare alla prospettiva del cambiamento e senza temere di sostenere scelte radicali.
In pratica, si tratta di realizzare un vero e proprio programma di governo della città improntato alla declinazione e alla concretizzazione delle parole chiave: sostenibilità, uguaglianza, inclusione, partecipazione, solidarietà, diritti.
Data la natura dei problemi abbiamo bisogno di politiche urbane che siano integrate, capaci di adottare una prospettiva a medio-lungo termine, mobilitanti di tutte le risorse cognitive e operative disponibili, fondate su dati di conoscenza e di esperienza. Occorrono politiche urbane che siano intrinsecamente sostenibili e mirate alla produzione di coesione sociale. L’incapacità di farvi fronte ricadrebbe come un macigno sulle opportunità delle future generazioni».
 

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