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Hanno agito per oltre un’ora indisturbati. Hanno scassinato la serranda principale, disattivato l’allarme (con della apposita schiuma) e svaligiato l’intero negozio. Dopo le prime indagini e un approfondita conta dei danni, infatti, non ci sono dubbi che tengano. La Profumeria Papa di Maddaloni è stata totalmente ripulita dai malviventi che intorno alle tre di giovedì notte hanno colpito lo storico esercizio, da oltre mezzo secolo punto di riferimento della cosmetica e della bellezza. Pare che i ladri (avanza l’ipotesi che si tratti di una banda di almeno tre elementi) abbiano agito in totale tranquillità, rimanendo all’interno del negozio per oltre un’ora. Non hanno avuto il problema di selezionare la refurtiva optando per la razzia di ogni cosa: dalle costosissime e pregiate creme di bellezza dei più importanti brand mondiali, fino ai profumi delle griffe più famose senza dimenticare dentifrici, saponette e deodoranti. Hanno risparmiato solo i tester e qualche prodotto di modesto valore. Vetrine, scaffali e depositi svuotati per un furto che conta danni a cifre altissime che si aggiungono al momento già difficile che tutto il commercio sta vivendo. La polizia scientifica ha lavorato tutta la mattina nella sede di Corso I° Ottobre per cercare di riavvolgere i fili dell’ennesima notte di paura vissuta a Maddaloni.

Visibile lo sconforto e l’amarezza della famiglia Papa che già qualche mese fa fu vittima di un’altra visita poco gradita nel punto vendita di via Napoli. In quell’occasione, però, fu una notte amara per i ladri messi in fuga dai vicini che richiamarono l’attenzione delle forze dell’ordine dopo i tanti rumori sospetti. Cosa che non è avvenuta durante questo furto che ha lasciato un segno profondo in termini economici e non solo. I ladri hanno agito indisturbati nonostante il negozio sia incastonato tra i tantissimi palazzi circostanti (Piazza Ferrara, via Sergente del Monaco, l’ultimo tratto di via Roma). Non è il caso di lasciarsi andare ad ipotesi che nulla hanno a che fare con il lavoro degli inquirenti ma, la quantità sproporzionata di merce rubata lascerebbe immaginare ad un’immissione dei prodotti nel sempre fiorente mercato nero che starebbe per prepararsi alle prossime festività natalizie offrendo ad un pubblico in piena emergenza economica, prodotti a prezzi vantaggiosi ed ovviamente esentasse. Inutile sottolineare come i vari “coprifuoco” emananti dai DPCM, con strade vuote e gente chiusa in casa, rappresentino un’occasione enorme per i malintenzionati.

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Vincenzo Lombardi