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MADDALONI- Torna all’Anas. Sarà gestita dall’Anas la «discesa della morte», lo stretto budello stradale che collega (e separa amministrativamente) il comune di Maddaloni da quello di Valle di Maddaloni. Da Valle di Maddaloni, fino ai Ponti vanvitelliani e poi oltre pianoro dell’acquedotto la discesa che culmina nella curva priva di visibilità di Maddaloni Superiore fino ad arrivare alla confluenza con l’Appia. Non si contano i morti, i lutti, i sinistri gravi e le tragedie su poco più di tre chilometri di strada. Un budello diventato arteria strategica di collegamento tra la Superstrada Fondo valle Isclero, l’Appi,a l’Interporto, gli svincoli A30 e A1 e la viabilità dell’area metropolitana di Napoli. Almeno il vuoti di comptenze e di risorse sta per finire. Si sta per concretizzare l’iter di rientro, avviato nell’agosto 20,17 con l’intesa sancita dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni per la revisione delle reti di 11 Regioni, per circa 3.500 km di strade, e proseguito con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 febbraio 2018. Lo scopo principale è quello di garantire la continuità territoriale degli itinerari di valenza nazionale che attraversano le varie regioni, evitando la frammentazione delle competenze nella gestione delle strade e dei trasporti. Passano dagli Enti territoriali campani ad Anas anche la SP335 ex 265 ‘dei Ponti della Valle’ dal km 16,205 al km 24,640 (dall’innesto con la SP115 ‘Fondo Valle Isclero’ presso Valle di Maddaloni all’innesto con la SS700 presso Maddaloni). Un minuto dopo la formalizzazione dell’atto, si dovrà discutere dell’ammodernamento,d ella messa in sicurezza, del problema degli accesso a raso delle proprietà private, del divieto di svola a sinistra, della mancanza di vie di fuga e di rotonde come all’incrocio con via Ponte Carolino (area Zi’ Peppe), all’incrocio con via Feudo e via Carmignano e l’ammodernamento dello svincolo dei Giardinetti o confluenza con l’Appia.

bocchetti