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MADDALONI- La prima sfida è stata vinta. E già se ne intravedono molte altre all’orizzonte. I numeri parlano chiaro. E cifre alla mano, la riapertura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Maddaloni è stata un successo. Dopo anni di polemiche e visioni opposte, finalmente si possono commentare dati inoppugnabili. Questo è il risultato: avevano ragione, e ci hanno visto lungo, gli avvocati, gli amministratori (succedutisi nel tempo) e quei cittadini che si sono battuti per la riapertura. L’ufficio di via Caudina è un piccolo gioiello: in 21 mesi di nuova attività (9 mesi nel 2107 e 12 nel 2018) sono stati gestiti ben 3874 affari civili. In pratica, gli atti giudiziari e le sentenze prodotte hanno raddoppiato i livelli del 2011. Ma c’è di più: nel 2018, in ossequio alle nuove competenze del Giudice di Pace, sono stati trattati anche 150 affari penali. Con estrema concretezza, è stata agevolmente raggiunta l’auspicata condizione di «sostenibilità giudiziaria e finanziaria» ovvero la condizione posta come necessaria e sufficiente dal Ministero della Giustizia per ottenere la continuità e l’idoneità del la gestione di un presidio di giustizia di prossimità. E veniamo al dato più interessante: il gettito prodotto dai contributi unificati è arrivato alla cifra di 205.147 euro annui. Ma il Ministero di Giustizia incassa pure 256.00 euro annui per perizie giurate e altro. E è solo l’inizio perchè, considerando la riforma e incremento delle competenze del Giudice di Pace del 2020, questi dati saranno agevolmente superati. Visti i risultati si aprono adesso degli interrogativi sulla gestione consorzio intercomunale formato da Cervino, Maddaloni e Valle di Maddaloni. Attualmente, non è stato avviato nessun confronto tra i comuni sui risultati raggiunti. Adesso, la parola torna ai sindaci e ai singoli consigli comunali. I dati, talmente eclatanti, non possono essere ignorati. Ma nemmeno i problemi gestionali: quale è il ruolo dei singoli comuni? Tutto il peso ricade su Maddaloni? E se, con l’aumento degli affari giudiziari, servirà altro personale, chi contribuirà? Il problema vero è che questo successo rischi di trasformarsi in un boomergango se non si pianifica il potenziamento. La situazione, in prospettiva e senza una mobilitazione, è destinata a diventare surreale: il raggiungimento del collasso per troppa attività. Visti i successi, bisogna rilanciare il confronto tra i comuni e la pianificazione dei servizi futuri.

Redazione