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“La gestione fatta sempre e solo in emergenza. Si invoca l’avvento di società competenti e si sbandiera l’innovazione della macchina comunale. Poi, alla prova pratica, siamo sempre alla calca con la gente costretta a porre rimedio ai disservizi di un sistema di recapito e gestione che fa acqua da tutte le parti”

MADDALONI- Tanta ressa, qualche rissa e tantissime imprecazioni. E non mancano le bestemmie. Scene di ordinaria follia burocratica: più pazze delle «cartelle pazze», quelle relative al ruolo idrico 2019 scaricate sui contribuenti, ci sono le scelte di scaricare sui contribuenti le problematiche di gestione del ruolo idrico.

“Scene dantesche: siamo al cospetto di una cultura amministrativa che considera tutti morosi fino a prova contraria. E’ inaccettabile ce si ripetano ancora scene già viste troppe volte”.

Giannini voi del Pd siete stati sempre molto critici sulle politiche di riscossione dei tributi. Oggi, cosa contestate?

La gestione fatta sempre e solo in emergenza. Si invoca l’avvento di società competenti e si sbandiera l’innovazione della macchina comunale. Poi, alla prova pratica, siamo sempre alla calca con la gente costretta a porre rimedio ai disservizi di un sistema di recapito e gestione che fa acqua da tutte le parti. Ma chi paga per tutto questo? Quanto ci costa questa marea di raccomandate? Quanto costa ai cittadini il tempo perso? Basta, non se ne può più.

Ci sono stati dei problemi tecnici…

Siamo al cospetto di due colabrodi. Da una parte il comune e dall’altro le società che, negli anni, si sono avvicendate. E’ sempre la stessa storia che si ripete da anni. Non ci sono più scuse o alibi.

Cosa la turba di più?

L’idea che il cittadino abbia sempre torto anche quando l’inefficienza è stata trasformata in sistema di gestione. La cultura inaccettabile che si sia tutti morosi fino a prova contraria; che chi ha perso i bollettini debba ripagare. Qui il banco vince sempre anche se è un monumento all’inefficienza. Basta sentire e raccogliere i commenti delle persone costrette fare lunghe file per capire di quale disastro stiamo parlando e di quanta mancanza di credibilità continua a godere la nostra macchina comunale.

La fila davanti alla Sogert in via Sena
Redazione