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Fatti gli espropri in via Baldina, partono i lavori di costruzione della fogna in via Cancello. Si tratta del collettore fognario della periferia sud che sverserà le acque, prodotte dagli scarichi domestici e eventi meteorici, nella fogna che scorre sulla ex statale 265

MADDALONI- Fatti gli espropri in via Baldina, partono i lavori di costruzione della fogna in via Cancello. Si tratta del collettore fognario della periferia sud che sverserà le acque, prodotte dagli scarichi domestici e eventi meteorici, nella fogna che scorre sulla ex statale 265.

Assessore D’Alessandro i lavori entrano nel vivo?

Entra in vigore il senso unico nelle aree interessate dagli scavi per la posa delle condotte fognarie. Si sta costruendo un collettore fognario finalmente autonomo, recapito alternativo (sull’ex statale 265), ovvero oltre due km di fognatura in contropendenza e una strada nuova (via Baldina), parallela e alternativa all’ex provinciale Nola-Caserta.

Sono previsti interventi a sostegno della viabilità?

Assolutamente si. Oltre ai vigili urbani, il personale della Ati, composta da Opus costruzione e Emi costruzione srl, facendo ricorso a proprio personale garantirà ausilio per facilitare la viabilità oltre ad aggiornare e potenziare il sistema di informazione e quello dei cartelli stradali.

Quanto tempo dureranno i lavori?

E’ previsto un intrevento che, nel complesso, dovrebbe completarsi entro ottobre 2023.

Stiamo parlando del maxi investimento da otto milioni e 200 mila euro?

Certamente. Siamo passati nella attuativa di un intervento che è un vero e proprio «recovery fund» con fondi garantiti dalla Regione Campania, Trenitalia e Rfi a sostegno delle opere concesse per le compensazioni legate alla realizzazione della linea Napoli-Bari. E come il recovery fund funzionerà il finanziamento. Entro cinque anni dall’approvazione del progetto, l’ente locale dovrà realizzare l’intervento. Non saranno concessi soldi a pioggia. Tocca ad Rfi ricoprire il doppio di finanziatore e di controllore. Sarà un investimento forfettario: alla stipula della convenzione il comune otterrà il 10 per cento dell’investimento. Poi il 40 per cento alla consegna dei lavori (con opere realizzate almeno al 75 per cento). Un ulteriore 40 per cento all’ultimazione dei lavori. E il residuo 10 per cento in sede di collaudo tecnico.

Quindi si procede a tappe o step fissi?

Tutto è pianificato in maniera sistematica, Nulla è lasciato al caso. L’intervento è anche finalizzato al rifacimento delle pubblica illuminazione. E questo è fondamentale visto la vetustà dell’impianto per la sostituzione del punte luce.

Redazione