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A 41 anni dal barbaro assassinio di uno dei figli più illustri della città, per mano della camorra, il docente universitario, da anni impegnato nella divulgazione della legalità, coordinerà tre iniziative che si snoderanno tra il Convitto “G. Bruno” e l’Associazione “L’Albero della Vita”

Maddaloni non dimentica Franco Imposimato, illustre e sempre amato figlio della città, barbaramente assassinato dalla camorra l’11 Ottobre 1983 all’uscita della Face Standard al termine del suo turno di lavoro. Dopo 41 anni saranno notevoli e plurali le iniziative nel ricordo di una vittima innocente della criminalità che amava in maniera viscerale la sua città attraverso un’intensa attività di volontariato in campi come la pittura, la fotografia e l’ambiente.

Scuola, istituzioni ed amici di vecchia data si uniranno in una serie di iniziative aperte al pubblico in questo mese di ottobre. Anima pulsante, già da mesi al lavoro, è il prof. Antonio Centore, stimato docente universitario, insignito di prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale, da anni impegnato in bellissime e coinvolgenti attività legate al diffondersi della cultura della legalità. Un lavoro certosino ed infaticabile che fa del prof. Centore un autentico portavoce di manifesti di legalità. Tra le sue iniziative più famose, gli incontri-dibattito nelle scuole della Provincia di Caserta per mantenere vivo il ricordo di chi ha perso la vita in nome della giustizia.

Il prof. Antonio Centore con il Rettotre del Convitto, prof. Rocco Gervasio

Saranno tre gli appuntamenti in programma in occasione del 41° Anniversario della morte di Franco Imposimato che prenderanno il via Sabato 5 Ottobre, presso la storica istituzione del Convitto Nazionale “G. Bruno” di Maddaloni. Una giornata che sarà resa intensa ed emozionate dal prestigioso parterre di ospiti chiamato a raccolta dal prof. Centore. Un’autentica divulgazione della legalità che vedrà il docente universitario di Maddaloni moderare l’interessante dibattito proceduto dai saluti istituzionali del prof. Rocco Gervasio, Rettore del “Convitto” e di Andrea De Filippo, Sindaco di Maddaloni.

Oltre a due incontri-dibattiti con un prestigioso parterre di ospiti, anche una Mostra Fotografica Permanente nel ricordo di una delle grandi passioni artistiche di Franco Imposimato

L’appuntamento del 5 Ottobre (inizio previsto per le ore 10.00), sarà scandito dagli interventi di Pierpaolo Bruni, Procuratore Capo di Santa Maria Capua Vetere, Francesco Giaquinto, Vice Questore aggiunto della Polizia di Stato e Commissario presso la sede di Maddaloni, Manuele Scarso, Colonello dei Carabinieri presso il Comando Provinciale di Caserta, Massimo Esposito, Capitano dei Carabinieri presso la stazione di Maddaloni, Claudio De Salvo, Capo del Centro Operativo DIA di Napoli, Nicola Altiero, Generale della Guardia di Finanza e Comandante presso la Regione Marche, Gianmario Siani, avvocato e nipote del giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra nel 1985, tra i fautori della Fondazione che porta il nome del cronista de “Il Mattino“, Massimo Vassallo, fratello di Angelo Vassallo, il “Sindaco Pescatore” di Pollica, ucciso nel 2010.

La locandina della Mostra Fotografica

Al “Convitto” ci saranno anche Mimma Noviello, figlia dell’imprenditore Domenico Noviello, vittima innocente di mafia, Fabio De Gemmis, coordinatore di Libera Caserta e gli avvocati Angelo Lombardi e Salvatore Piccolo. Attesissimi, inoltre, Giuseppe e Filiberto Imposimato, figli di Franco, da anni impegnati nella cultura della legalità presso scuole ed università. Filiberto Imposimato è stato ospite di Giornale News nell’ottobre 2023 in occasione del 40° anniversario della morte del papà. Con lui un’emozionate intervista che riproponiamo all’interno di questo servizio.

Le iniziative del prof. Antonio Centore si sposteranno, in seguito, presso l’Associazione di Volontariato “L’Albero della Vita”, diretta da Antimo Suppa e sita in Corso I° Ottobre, 75 a Maddaloni. La location degli appuntamenti sarà proprio la sala intitolata a Franco Imposimato, sorta su un bene confiscato alla criminalità. Il 10 Ottobre alle ore 18.00, taglio del nastro per la Mostra Fotografica permanente che riporterà alla memoria una delle più grandi passioni di Franco, facendo riscoprire l’innata ed apprezzata vena artistica. Anche in questo caso saranno presenti i figli e tanti altri ospiti legati al mondo dell’associazionismo.

Foto d’archivio durante un evento al Convitto “G. Bruno” di Maddaloni

La Sala “Imposimato” de “L’Albero della Vita”, sarà teatro anche dell’ultimo appuntamento in programma Sabato 19 Ottobre con inizio alle ore 10.00. Ancora un dibattito aperto al pubblico con la presenza di importanti cariche del mondo della giustizia. Dopo i saluti del Sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo, interverranno, tra gli altri, il Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, due Giudici di spiccata carriera come il maddalonese Eugenio Forgillo e Maria Rosaria Cultrera. Di grande risonanza anche la presenza di Marilena Natale, consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, da decenni impegnata in prima linea contro i clan camorristici.

Tra le presenze spiccano quelle del Giudice maddalonese, Eugenio Forgillo, il Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, il Colonnello dei Carabinieri, Manuele Scarso, il Procuratore Capo di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruni, il Capo del Centro Operativo DIA di Napoli, Claudio De Salvo.

Tre appuntamenti ricchissimi che serviranno a ricordare in modo adeguato Franco Imposimato e allo stesso tempo cercheranno di guardare al futuro per lanciare importanti moniti soprattutto ai giovani. “Occorre assicurare dignità alla memoria di tutte le vittime delle mafie e ricordarle indistintamente. E’ forte e condivisa – spiega il prof. Antonio Centore – la necessità di costruire una memoria comune partendo dalle persone, dai loro nomi e cognomi, dalle storie delle vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere, da chi ha combattuto le mafie a viso scoperto e non si è fatto intimidire dalle minacce e dai ricatti. In questi anni anche le mafie hanno modificato il loro modo di agire, rendendosi in alcuni casi più nascoste ma più invasive e pericolose per le nostre comunità e la nostra economia”.

Dunque, l’azione contro le mafie e la corruzione è un’azione che si deve rendere innovativa, capace di leggere la complessità del presente, guardando le radici della storia e con contemporaneamente lo sguardo rivolto al futuro libero che vogliamo costruire. La globalizzazione ha generato ulteriori occasioni di profitto e controllo sociale per le mafie, in un sistema di collusioni già collaudato e capace di relazioni profonde con il mondo politico ed economico”.

L’11 Ottobre 1983 veniva assassinato Franco Imposimato

Tra le vittime innocenti delle mafie, il sindacalista maddalonese Franco Imposimato. Ricordare Franco Imposimato e tutte le vittime innocenti delle mafie non deve essere solo una stanca elencazione di nomi. Il loro ricordo deve essere esempio per i giovani, sia nel rispetto delle vittime stesse, sia nella volontà che il dolore e la memoria conducano a una generale presa di coscienza su dove e come intervenire per fare in modo che ogni forma di criminalità sia un giorno totalmente sconfitta. Franco Imposimato e’ stato un servitore della nostra Costituzione e oggi è considerato da tutti un martire della legalità’.

L’obiettivo di Franco Imposimato – sottolinea Antonio Centore, docente universitario – era quello di sensibilizzare tutti i maddalonesi nei confronti del grande patrimonio archeologico e di tutelarlo dagli speculatori, dalla negligenza e specialmente dalla dimenticanza. Si dedicava alla tutela dell’ambiente, in particolar modo per sottrarre i Colli Tifatini dallo scempio delle cave: scempio che, purtroppo, negli anni è continuato e continua ancora oggi con danni irrimediabili, mortificando una terra considerata tra le più’ belle sin dall’antichità. Franco Imposimato amava la sua famiglia, amava Maddaloni, amava l’arte, amava la bellezza, amava il patrimonio archeologico della sua città’, amava tutelare l’ambiente della sua terra e amava affermare i principi fondamentali della legalità’”.

Testimonianze toccanti e di grande interesse saranno quelle dei fratello di Giancarlo Siani ed Angelo Vassello, vittime di agguati camorristici, senza dimenticare Giuseppe e Filiberto Imposimato, figli di Franco

“Con i suoi disegni illustrò per tutti i maddalonesi e non solo l’evoluzione storica della città’ di Maddaloni, evidenziando l’anima della Maddaloni di una volta. Il sindacalista maddalonese Franco Imposimato era un fotografo, un uomo d’arte, un uomo gentile , un uomo sensibile e un uomo innamorato della sua città’. Fu fondatore del Gruppo Archeologico Calatino e fu grande collaboratore del Museo Civico di Maddaloni. Credeva nel ruolo delle istituzioni culturali di Maddaloni. Le istituzioni culturali si propongono oggi come centro di promozione culturale e sociale nel territorio per consentire agli studenti di scoprire le caratteristiche di un’identità che orienti il processo educativo nel segno dell’autoformazione, della conoscenza, della tolleranza e dell’interazione tra le diverse culture”.

Franco Imposimato con i figli Filiberto e Giuseppe

In un’ottica di reale formazione, la scuola deve, dunque, sviluppare negli alunni la coscienza civile e la convinzione che la legalità conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, valori condivisi, non ci può essere criminalità. È giusto – conclude il prof. Centore – ricordarci che la convivenza civile è frutto di una riflessione culturale, faticosa e affascinante, che ci permette di guardare all’altro come a “un altro noi”, a una persona con cui dialogare e insieme alla quale condividere un sistema ineludibile di diritti e doveri al fine di promuovere la cultura della legalità’, la memoria e l’impegno contro le mafie

Vincenzo Lombardi