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MADDALONI-La pandemia ha messo le ali agli evasori. Anche e soprattutto nel 2020, quasi uno su due (almeno il 48 per cento per l’esattezza) non ha pagato i tributi e le tasse locali. Parlano le cifre: ci sono residui attivi (in concreto un differenziale negativo tra le entrate attese e quelle realmente riscosse) che sfiora i 19 milioni nel 2020 che si sommano ai sette milioni del 2019. Dalla gestione post-dissesto, e quindi dal 2014 in poi, il non riscosso sale al livello vertiginoso di 65 milioni di euro. Otre l’elusione/evasione collegata alle persone fisiche, sta affiorando un fenomeno ancora più inquietante: la metà delle società e delle aziende operativa sul territorio è sconosciuta al fisco locale o non è in regola con i pagamenti. Il fenomeno delle «società fantasma» o di comodo sta emergendo dall’azione di controllo della «tax compliance» (cioè adesione spontanea ai ruoli emessi dal comune) sul persone giuridiche. «I  dati incrociati –rivela il vicesindaco Gigi Bove- tra quelli in possesso dell’ente locale, della Camera di Commercio, degli Ordini professionali e dell’Agenzia delle Entrate, stanno permettendo di scovare professionisti, artigiani o opifici, attivi e operativi negli albi di categoria o presso gli istituti di previdenza e pertanto noti alla fiscalità generale, ma che in parallelo sono totalmente sconosciuti alla fiscalità comunale». Ma il comune ha pronta la contromossa. «In ossequio ai più elementari e obbligatori principi di equità fiscale –conclude Bove- si patirà, dopo l’accertamento in house dei tributi, con la riscossione coatta affidata a terzi. Non è persecuzione ma lotta ai furbi impenitenti». In comune si sta lavorando anche a rintracciare i sodalizi sottratti al fisco locale. Così il comune, anche ad agosto, convocherà un consiglio comunale per l’assestamento di bilancio: un atto tecnicamente dovuto e, viste le cifre, assolutamente urgente. Ma i conti dell’ente sono in chiaro scuro. Non ci sono solo i mali storici e la disaffezione alla fedeltà fiscale di vecchia data. L’ente locale porta a casa un milione di euro aggiuntivo (pari a circa 2,5 milioni di euro) riconosciuti come fondone di ristoro per l’epidemia. «La severa gestione contabile –annuncia il sindaco Andrea de Filippo- ha permesso di mettere in sicurezza tutti i conti al netto dei problemi storici. Con il milione aggiuntivo, riconosciuto sulla base della virtuosa gestione degli anni scorsi, possiamo permetterci interventi strategico come 500 mila euro di investimento per la messa in sicurezza delle scuole e il loro adeguamento infrastrutturale imposto della norme anticovid-19».

Redazione