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MADDALONI- Grandi opere e grandi discariche. Il sottosuolo, e non solo, di vaste aree del territorio è disseminato di rifiuti. Si costruisce il casello autostradale sull’A30 e spuntano tre cimiteri dei veleni: via due in Santafede e uno (colmo di batterie esauste) lungo l’ex statale 265. Si deve costruire il raddoppio dei binari nell’area dell’Interporto e spuntano rifiuti speciali sepolti. E ora che posa delle condotte del nuovo «Metanodotto Strettola-Maddaloni» non fa eccezione. Sono in corso le operazione di sterro dei fondi agricoli per la posa dei tubi a due metri di profondità. Ed ecco l’immondizia senza fine: mobilio dismesso abbandonati nei campi. E poi ancora: cuscini, polistirolo, contenitori di plastica, igienici dismessi, materiale di risulta e bustoni zeppi di scarti di lavorazioni tessili. C’è di tutto lungo i circa 150 fondi agricoli privati che saranno attraversati dal nuovo gasdotto. Si tratta di un tracciato lungo almeno quattro chilometri che interesserà due province (Napoli e Caserta) e tre comuni (Maddaloni, Acerra e San Felice  Cancello). Uno spaccato sconvolgente di come il territorio sia utilizzato in profondità e superficie per occultare rifiuti di ogni genere. C’è ne è per tutti: produttori di scarti industriali, di opifici abusivi e privati. Tutti utenti dello scarico illegale che si accumula e che con il tempo sarà smaltito con i soliti roghi.

Redazione