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MADDALONI- Nessuno si salva da solo. E nessuno da solo, può sperare di crescere e sviluppare il proprio territorio. Per farla breve, convengono di nuovo le strade del Comune di Maddaloni e del Consozio Asi. «L’Asi è l’unico ente di area in grado di intercettare i finanziamenti necessari alla infrastrutturazione dei territori». In estrema sintesi, potrebbe essere questo il convincimento della nuova amministrazione. Posti i principi, De Filippo rende noto che l’adesione avverrà con modalità che saranno pianificate nei prossimi mesi. Già sono noti invece i punti di incontro tra Asi e Comune: si parte dal mancato completamento del raddoppio dell’ex statale 265 nella tratta terminale, di competenza comunale, e collegata al casello autostradale sull’A30 in fase di costruzione. L’agenda delle cose da fare è già lunghissima e riguarda, tra l‘altro, l’intero sistema di inttreconnessione viaria tra la piattaforma intermodale dell’Interporto Sud Europa (Ise), l’autostrada, le strade di servizio e la viabilità ordinaria. Ma anche il «piano urbanistico attuativo» (Pua), che negli ultimi sei anni ha ricevuto zero richieste di insediamenti produttive e prodotto zero occupati. Sempre lungo l’ex-statale 265, si registra pure il disastro amministrativo della «zona franca urbana» (Zfu). Non è mai decollato il «pacchetto di defiscalizzazione» basato sul dimezzamento delle imposte locali: ex Ici, ex Tarsu, acqua e costi dei servizi comunali più leggeri.

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