00 2 min 1 anno
Seduta monotematica convocata alle ore 17.00 per martedì 10 gennaio 2023

MADDALONI- Nella lunga lista di atti istituzionali, sull’eterna e mai risolta questione dell’adeguamento o la messa in sicurezza del collettore ex-Casmez, mancava solo un consiglio comunale monotematico. Domani, la lista completa degli atti istituzionali senza efficacia sarà completata. Ci sono stati dal 2008: tre interrogazioni (due in parlamento e una in consiglio regionale); tre riunioni istituzionali intercomunali (una presso il comune di Acerra nel 2012 e due in regione). Poi ci sono state due audizioni collettive dei sindaci. Poi è arrivato il ricorso al Tar, che ha rimandato le decisioni per competenza alla giunta regionale (adeguamento delle opere idrauliche). E ora si ricomincia: le indicazioni dell’Ente idrico campano (Eic), risalenti allo scorso luglio, sono cadute nel vuoto. Sebbene la questione degli allagamenti fognari sia stata definita una «emergenza ambientale, seconda per gravità e ricadute socio-economiche, solo al quella del Sele»,  non è stata riconosciuta la necessità di  «pianificare un intervento immediato emergenziale della protezione civile» e pure un «piano immediato di mitigazione dei rischi idraulici». Niente soldi. Il tempo delle riunioni, degli appelli e dei documenti è scaduto. Ma il civico consesso vuole iscriversi alla lista degli indignati. E la storia, che dura da oltre un quarto di secolo, continua. Intanto, si aspettano i risultati delle indagini dei Carabinieri forestali: nel mirino le immissioni, l’impatto sulle aree residenziali, rischi e i danni causati dagli allagamenti fognari. L’emergenza ambientale non si può più ignorare: su pressione dei residenti, della Procura, dell’Asl e dei Carabinieri è stato, con regolare ordinanza sindacale, imposto il «divieto di coltivare (semina e raccolta) nonché  commercializzare  i prodotti agricoli nelle aree invase delle esondazioni fognarie dell’ex-Casmez». Non si vede via di uscita.

Redazione