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MADDALONI- (di Michele Russo*) Intervengo sulla questione dell’emergenza rifiuti che in questi giorni sta interessando la nostra Città per il mancato prelievo della frazione umida per motivi che ad oggi non sono ancora del tutto chiariti.
In verità non si capisce per quale motivo la piattaforma di trattamento della frazione umida abbia deciso di sospendere ad horas i conferimenti solo di alcuni dei comuni che utilizzano la suddetta piattaforma. Probabilmente tale sospensione sarà legata ai ritardi nei pagamenti, nonché alla richiesta di aumento dei costi per il conferimento da parte della piattaforma stessa.
Le mie sono solo impressioni che gradirei mi fossero chiarite dai soggetti interessati. È evidente che se queste supposizioni fossero confermate ci troveremmo ancora una volta di fronte a gravi errori commessi da questa amministrazione, che giustificherebbero le dimissioni dell’attuale assessore all’ecologia a prescindere dalla sua manifesta incompatibilità.
Noi, in tempi non sospetti, avevamo proposto l’istituzione di una commissione ad hoc sulla gestione dell’appalto dei rifiuti, il cui fine non era certamente quello di mettere sotto inchiesta qualcuno, ma di dare un contributo al fine di migliorarne il servizio.

Purtroppo, l’amministrazione ha ritenuto di chiudersi a riccio così come su altri argomenti che interessano la nostra comunità, il cui risultato è che i cittadini continuano a pagare una delle tari più alte d’Italia non avendo in cambio un servizio proporzionato alla spesa ed oggi si trovano a vivere anche il disagio per la mancata raccolta della frazione umida.
La predetta commissione avrebbe potuto, dopo un attento studio delle problematiche, suggerire di non legare ad un’unica piattaforma la gestione della frazione umida, ma avrebbe chiesto all’amministrazione di individuare una piattaforma alternativa anche per evitare disagi e limitare gli effetti speculativi di un sistema privatistico che determina a suo piacimento le condizioni per il conferimento.
È inutile sottolineare che tale aspetto dovrebbe rientrare nella pianificazione e programmazione del servizio che è di esclusiva responsabilità dell’amministrazione.
Mi auguro che l’amministrazione possa portare all’attenzione di tutta la Città la verità su ciò che è accaduto.
Restando nell’ambito delle questioni legate alla gestione dei rifiuti voglio esprimere la mia posizione di netta contrarietà a qualsiasi ipotesi di insediamento sul nostro territorio di un impianto di compostaggio.
Il nostro territorio è uno di quelli più esposti a mortalità per tumori. È inutile ricordare a tutti noi quali e quanti sono gli impianti e discariche ad alto impatto ambientale che ci circondano: Cava Monti, Turbogas, Elettrodotto S. Sofia, Lo Uttaro, Termovalorizzatore di “Acerra”(i cui effetti negativi ricadono sui cittadini di Maddaloni ), etc.

Solo immaginare di realizzare un impianto che avrebbe lo scopo di servire circa 500.000 abitanti per essere in equilibrio economico significherebbe avere sul territorio un ulteriore notevole impatto ambientale, con gravi rischi per la viabilità, la salute e la qualità della vita in generale dei cittadini di Maddaloni.
Immaginate, ad esempio, quanti veicoli che trasportano frazione umida circolerebbero sul nostro territorio, i quali essendo non a tenuta stagna, durante il loro percorso finirebbero per lasciare scie e scie di percolato.
Immaginate ancora, considerata la mole giornaliera di rifiuti della frazione umida, l’attesa dei camion per poter scaricare, nonché i tempi di attesa per la lavorazione della stessa frazione. Evidentemente l’area sarebbe impregnata dell’olezzo che emana la frazione umida e tutti gli ulteriori effetti negativi, così come accade per il già citato termovalorizzatore, che di Acerra porta solo il nome, ricadrebbero sui cittadini di Maddaloni che saranno costretti a chiudersi in casa o ad uscire dotati di un kit di mascherine per evitare di esporsi all’olezzo.

Per concludere, è evidente che se altre comunità, come Caserta, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada ed altri Comuni ancora hanno protestato per la sola ipotesi di realizzazione dell’impianto di compostaggio nei loro territori, una motivazione di natura ambientale ci sarà.
Tale questione fu già in passato affrontata e bocciata dal Consiglio Comunale di Maddaloni per l’impatto ambientale negativo che un impianto simile avrebbe generato sul territorio.

Mi auguro, pertanto, che trattandosi di materia che impatta sulla vita quotidiana dei cittadini, l’amministrazione chieda alla Città attraverso un referendum di esprimersi a riguardo.
*Consigliere comunale di Alternativa per Maddaloni

Redazione