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MADDALONI- Con il dito nella piaga: conti in piazza per dare una ripassata ai numeri che non tonano. E’ tempo di bilanci per l’appalto della Buttol a quasi tre anni dall’affidamento targato commissario straordinario Samuele De Lucia. E poichè si tratta di un appalto complesso scegliamo le cifre più significative per il più importante investimento del territorio: 25 milioni di euro per cinque anni. Chi si esiscita a dare i voti e i numeri è il portavoce di Alternativa per Maddaloni Getano Correra.

Gaetano Correra

Allora, tornano o non tornano i conti del servizio di igiene urbana?

E’ quello mi domando anch’io. La contabilità è presto fatta: nel capitolato è scritto che l’azienda, al primo anno di esercizio avrebbe dovuto raggiungere il 55 per cento di raccolta differenziata. Al secondo, il 65 per cento. E’ scritto pure che sono contemplate variazioni, e anche incremento, in funzioni di variazioni normative generali. Ora, da fonti stampa, leggo che il picco massimo di differenziata è stato raggiunto lo scorso mese di agosto: pari al 44 per cento. Tanto premesso non ho risposte ma pongo un quesito: è stato contestato all’azienda il mancato raggiungimento dell’obbligo di legge?

In sintesi, è tutta qui il suo giudizio che non è affatto positivo?

Sull’operato di questa azienda si potrebbero anzi si devono dire tante altre cose. Ad esempio, sempre nel capitolato è previsto la pulizia delle caditoie quattro volte all’anno. Anche qui non ho risposte, ma pongo un quesito: è stato fatto? Ancora, è previsto il lavaggio delle strade. E’ stato fatto?

Messa così è una bocciatura…

La qualità dei servizi è sotto gli occhi di tutti. Siano i cittadini a giudicare se quello che dico, e che ho letto nel capitolato, corrisponde al vero o meno. Il problema non è solo quello che è scritto nel capitolato ma nell’assiduità dei controlli che non ci sono. E se ci sono, non sono così assidui e minuziosi da sviscerare tutte le mancanza, pagate puntualmente dai cittadini.

Quindi il problema è anche il controllo dei controllori?

Dico che basterebbe una relazione dettagliata di quello che è svolto sul territorio e quello che dovrebbe essere garantito per arrivare ad una valutazione realistica sul servizio offerto al territorio. Non serve mica il direttore dell’appalto per scoprire disservizi macroscopici.

Cosa c’è che non funzione nella catena dei controlli?

Lo spiego con una battuta: all’azienda convengono le sanzioni irrorate dal comune. In cambio di qualche migliaio di euro non effettua servizi (dal lavaggio delle strade, decespugliamento o lavaggio delel caditoie). Se fossi imprenditore riterrei più conveniente pagare le sanzioni che organizzare attività molto onerose.

E allora come se ne esce?

Dicendo la verità: il servizio così come è non va. Dicendo che esistono problemi strutturali. Dicendo che il comune non è in grado di controllare il servizio. E poi bisogna tutelare l’utenza: ci vuole qualità; più informazione; più assistenza. E infine, non basta conseguire un buon punteggio della raccapolta differenziata. serve una raccolta di qualità altrimenti la “raccolta spoca” continua a gravare sui contribuenti poichè le piattaforme non l’accettano o comunque la fanno pagare cara.

Redazione