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MADDALONI- Venti anni di attesa. Venti anni in cambio di nulla. Eppure, la Regione, la società A2A (gestore del termovalorizzatore di Acerra), la ex-commissione regionale «Terra dei Fuochi» e i  consiglieri regionali, hanno ammesso la legittimità della richiesta di «liquazione del ristori compensativi dovuti ai comuni, che sono sede o vicinori ad impianti per il trattamento rifiuti». Il Comune di Maddaloni avrebbe maturato i diritti, ad ottenere compensazioni ambientali «ai sensi dell’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministro (Opcm 3037 del 2009), fino al 2012. Non si discute solo di tariffe (che in caso di un riconoscimento teorico del massimale di euro a tonnellata produrrebbero sei milioni e mezzo di euro) ma anche dell’accesso nell’«Osservatorio ambientale sull’impatto ambientale». Invece, oltre i principi, non arrivano i risposte concrete e nemmeno ristori. Arrivano i fumi. La vicenda tecnico-ambientale, come sempre in questi casi, è diventata politica. La società A2A, dichiarando la propria non contrarietà, ma documentato la propria estraneità alla distribuzione dei ristori essendo tutto il dovuto versato alla Regione. Insomma, eventuali ristori economici dovranno essere riconosciuti dalla Regione così come l’iter di modifica dei regolamenti. Ma di concerto, non c’è nulla. Tranne le immagini di oggi delle immissioni in atmosfera con sullo sfondo Maddaloni…

Redazione