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MADDALONI- Nessuno ha visto niente. Ma crediamo che in molti abbiano sentito la puzza nauseabonda. Le fiamme, improvvise e violente, hanno divorato l’ennesima  megadiscarica. E’ stata riattivata la «fornace di via Gaudio». Il solito alto cono di fumo nero, acre e denso, è tornato a campeggiare nell’area tra l’Appia, Montedecoro e via Cancello. . Manifestamente doloso un incendio che ha divorato sterpaglie, zeppe di materiale plastico, rifiuti solidi urbani. Si sono salvate le solite lastre, notoriamente ignifughe di eternit, ma abbandonate (come altri rifiuti speciali) dai soliti frequentatori degli sversamenti clandestini. Questo, a rigore di norma, è il classico rogo da Terra dei Fuochi. Ed emerge uno spaccato inquietante del territorio fatto di omertà, complicità e delinquenza tollerata. Squarciato il solito velo della lamentale quotidiana emerge un territorio dominato dall’illegalità elevata a sistema e versa la quale in pochi sollevano proteste. Anche se in gioco è la salute e la tutela dell’ambiente. Resta la sconcerto per un evento ampiamente atteso. Qui, i sigilli, l’attività giudiziaria e i pattugliamenti continui dell’Esercito orami non bastano più. Quello che resta dei rifiuti è solo una inquietante cicatrice nera, cenere e rifiuti combusti speciali. Diciamolo a chiaramente è un problema di ordine pubblico e di tutela della salute. Nonostante le bonifiche, il Comune non ce la fa. Nessuna sanzione amministrativa, sotto forma di multe, potrà ma fermare o arginare il traffico illecito di rifiuti. Servono aiuti regionali, nell’ambito del protocollo Terra dei Fuochi, perché al momento i costi delle bonifiche entrano nel piano economico finanziario degli enti locali e sono sostenuti con i soldi della Tari e quindi dai cittadini.

Redazione