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Il contributo per l’ “apertura di un dibattito politico” serio e documentato sul futuro della città e del territorio

di Angelo Schiavone* Un Patto per Maddaloni, che metta insieme istituzioni, forze politiche, imprese e forze sociali; un piano con una serie di progettualità e di azioni per “reinventare la città” secondo la logica della “città smart”.

Queste le principali azioni da introdurre per elaborare proposte, per immaginare il futuro nel post-emergenza, in una realtà urbana che comincia ora davvero a fare i conti con la (prevedibile) crisi conseguente alla pandemia da Covid-19. La difficoltà di leggere e governare positivamente le trasformazioni in atto (globalizzazione, innovazione tecnologica, transizione ecologica ed altro) porta come reazione un atteggiamento di difesa e chiusura, di rifiuto verso ciò che è nuovo e che rimette in discussione precedenti certezze, aumentando la domanda di rassicurazione e di prospettive future. È a queste domande e anche ad altre che arrivano dai cittadini che oggi bisogna dare risposte. Il consenso politico basato su proposte di chiusura e difesa tende ad offrire una semplificazione distorsiva della realtà che rassicura nel presente, ma non aiuta a costruire un futuro migliore. Per le proposte di apertura la sfida è più alta e impegnativa, perché devono essere convincenti oggi, ed efficaci nel dar riscontro positivo di un effettivo percorso di miglioramento prodotto nella vita dei cittadini. Oggi siamo chiamati ad una sfida che ci viene data dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, (PNRR) dove la classe dirigente, amministrativa, politica e sociale vengono chiamate a formulare idee e progetti innovativi ed in piena sintonia con il piano nazionale. L’alternativa vera che oggi va costruita deve essere in grado di rendere vincente il nostro territorio attraverso un convincente modello di apertura verso tutte le forze che sono in campo per una collaborazione fattiva, per una progettualità di cambiamento reale per Maddaloni del futuro. Adottare un approccio positivo significa accettare di operare sul terreno di una visione comune di uno sviluppo, nella costruzione di un’idea di città condivisa. Di non perdere l’occasione favorevole in questo momento storico di progettare “dal basso” una Maddaloni diversa e di dare a tale prospettiva tutta la forza di imporsi propositivamente. Non mettendosi contro, ma guardando oltre. Di partecipare alla costruzione di una Maddaloni aperta che metta in gioco le energie positive del territorio per dare la spinta prepositiva. Il modo più concreto e solido per farlo è quello di mettere assieme le realtà (i soggetti sociali) che già oggi dal basso si muovono in tale prospettiva, ovvero di connettere chi nella sua azione sul territorio già sperimenta concretamente che l’apertura è più feconda della chiusura. Un’apertura da intendere su tre direttrici (temporale, progettuale e realizzativa): verso il futuro, verso un reale cambiamento, verso un futuro migliore per la collettività. Dare protagonismo agli attori dell’apertura che funziona e produce valore sul territorio non significa chieder loro di farsi consenso strumentale ad operazioni politiche calate dall’alto, ma produrre assieme (grazie a esperienze concrete fatte intelligenza collettiva e messe, con metodo, a valore comune) l’idea di una città desiderata e possibile da realizzare nei prossimi 5, 10, 15 anni. Ovvero, la costruzione concreta del luogo futuro in cui collocare capacità e specificità del territorio, di generare benessere e valore in coerenza con le trasformazioni del territorio che cambia. Un luogo che abbia tutta la forza di attrarci verso di sé, perché rappresenta ciò che possiamo e vogliamo diventare. Questa idea positiva di città da costruire progettualmente assieme dal basso (le forme possono essere varie) deve diventare il Bene comune di cui prendersi individualmente e collettivamente cura. Senza questa operazione preliminare qualsiasi proposta di rinnovamento, di creazione di nuova offerta politica rischia di nascere con il fiato corto, senza vera capacità e forza di cambiare in positivo il destino di questo nostra Maddaloni.

*Ex amministratore e attivista di Maddaloni Green

Redazione