00 3 min 2 anni

MADDALONI- Fate presto. In via Forche Caudine si rischia l’osso del collo. Intanto, non si conta il numero di penumatico o meglio delle coppie di pneumatici (anteriore e posteriore) che non hanno resto all’impatto con una buca che ha assunto le dimensioni di una voragine. Largo più di un metro e mezzo e profonda almeno 20 centimetri. E’ posizionata in maniera tale che è quasi impossibile schivare l’impatto. A peggiorare il quadro dei rischi contribuisce la pioggia: la voragine, colma d’acqua, è una vera insidia perché non visibile e non rilevabile per le sue reali dimensioni e la sua tremenda pericolosità. Tutto questo accade lungo strada che non consente deviazioni o aggiramenti possibili dell’ostacolo. Prima di lanciar un appello per un intervento di mitigazione e contenimento dei rischi , facciamo una appello agli automobilisti: prudenza e attenzione in via Forche Caudine nelle vicinanza del luonge bar Osuarg. E’ il prezzo salatissimo, sia in termini di danni che disagi nonchè di rabbia, per la mancata corretta gestione di un’arteria stradale considerata comunale ma di fatto utilizzata come prolungamento della superstrada Fondo valle Isclero. E’ l’incredibile e vergognosa storia dello “spezzatino delle competenze”: un pezzo di strada è statale, un pezzo era della provincia (ora dismessa) e uno del comune. Tre amministrazioni su una strada che è rimasta immodificata dagli anni ’50 del secolo scorso. L’unica cosa che è cambiata è il volume di traffico che è triplicato. Non ci sono alternative: bisogna intervenire subito prima che possa essere troppo tardi. La prevenzione viene prima di tutto. Premesso che il comune non ha le risorse per una manutenzione integrale del manto stradale, serve un’accelerata. In concerto con il comune di Valle di Maddaloni, anche Maddaloni ha chiesto la dimissione, e quindi il ritorno all’Anas, della tratta che va dall’incrocio con via Ponte Carolino fino ai Giardinetti. Non c’è alternativa: una strada che smaltisce un traffico di rilevanza interregionale non può non essere classificata strada statale. E pertanto non può non essere gestita e manutenuta dall’Anas. Il problema è che le buche si aprono come appena comincia a piovere mentre i tempi delle burocrazia sono troppo lenti. La sicurezza non può attendere. Fate presto.

Redazione