00 6 min 2 anni
Finanziamenti disponibili per la nuova viabilità alternativa per la Zona Zes: anello di collegamento tra Scalo merci e Interporto; collegamento tra scalo e casello A30; potenziamento della viabilità ordinaria; deviazione del traffico pesante.

MADDALONI- Si comincia a fare davvero sul serio. Ha debuttato oggi, con una conference call, l’atteso confronto tra comuni, Rfi e Regione Campania che poi diventerà l’attesa «cabina di regia progettuale regionale» per il ridisegno delle strade di accesso alle gradi aree intermodali casertane. I progetti annunciati sono usciti dal limbo: per la prima volta ha interloquito con il sindaco Andrea De Filippo (comune di Maddaloni), Luca Cascone (presidente della commissione trasporti della Regione Campania), il management di Rfi, anche Giosy Romano ovvero il nuovo commissario di governo della ZES (Zona economica speciale) Campania nominato con decreto del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi su proposta del ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna d’intesa con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Cose molto concrete: sono disponibili 30 milioni di euro per ridisegnare tutto il sistema di accesso allo scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise (il più grande del Mezzogiorno), all’ Interporto Sud Europa (Ise), al nascente hub logistico per la manutenzione di Rfi. Per fare chiarezza su u progetto che è destinato a stravolgere il territorio abbiamo chiesto chiarimenti al sindaco De Filippo.

Si continua a discutere di progetti e progettualità oppure siamo in una fase di attuazione concreta?

Le Zone Zes non sono solo delle aree di vantaggio fiscale o economico. Per vivere e funzionare hanno bisogno di infrastrutture. E la grande piattaforma logistica Scalo merci-Interporto Sud Europa ha bisogno di essere completata.

Cosa manca, più di tutto?

Una viabilità completamente nuova e alternativa a quella esistente. Le piattaforme intermodali utilizzano ancora la vecchia viabilità ordinaria. Esiste già, ed è i n fase avanzatissima, un progetto ispirato da Rfi, e non solo, per la costruzione di un anello stradale autonomo.

Di che si tratta? Che cosa è l’anello stradale autonomo?

Si tratta di tre grandi strade tra i comuni di Maddaloni e Marcianise, ma anche Acerra, completamente nuove e alternative alla rete stradale attuale fortemente inadeguata. Siamo chiari: si tratta di opere ad alta fattibilità. Con un investimento molto contenuto sarà realizzata (nel territorio di Maddaloni)   la connessione diretta tra le «aree intermodali ferro-gomma casertane con il nascente casello autostradale Maddaloni-Interporto sull’A30». L’arteria poi si collegherà alla già esistente strada diretta Maddaloni-Marcianise, già creata ma non utilizzata nell’area intermodale.

Un’arteria che devia tutto il traffico pesante lontano dalla provinciale 335, via Ficucella e l’ex statale 265?

Esattamente. Ma c’è anche un nuovo asse parallelo che consentirà di accedere all’ «hub manutenzione di Rfi per tutto il Sud Italia (Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia)». In località Boscorotto, sarà ampliata l’attuale strada di accesso che porterà ad un collegamento diretto da via Calabricito fino a Marcianise. E’ necessario che l’Hub dei materiali di Rfi abbia un accesso adeguato e autonomo perché dovrà garantire anche lo smistamento di tutti i servizi infrastrutturali, di manutenzione, il rifornimento dei pezzi di ricambio e tutto quanto è necessario per il funzionamento, l’efficientamento e la messa in sicurezza  al servizio delle linee ferroviarie. L’aggiornamento del sistema Paese non può più viaggiare sulle vecchie strade provinciali.

E poi?

Terzo intervento e terzo collegamento: con lo spostamento della dogana di ingresso (gate) all’Interporto, ci sarà lo spostamento anche dello storico «varco Ficucella» esistente nel comune di Maddaloni. Il nuovo gate sarà arretrato e sorgerà nei pressi del costruendo nuovo casello autostradale sull’A30, detto appunto «Maddaloni-Interporto Sud Europa». Ma la vera rivoluzione si compirà grazie alle ricadute sulla viabilità ordinaria: tutto il traffico pesante sarà costretto ad abbandonare Caserta Sud, l’ex statale 265, la strada provinciale 223 e via Forche Caudine.

Ma esiste un problema anche sulla viabilità ordinaria, o no?

Infatti, ho premesso che si tratta di interventi dal costo contenuto e dall’alta fattibilità Per questo, ci apprestiamo a chiedere interventi che completino ad esempio la bretella di raddoppio, attesa da 39 anni, che sarà il nuovo «asse viario in variante della strada provinciale 223 “via Ficucella”». In pratica, nasce così un sistema viario parallelo e alternativo che consentirà al traffico pesante di abbandonare definitivamente l’ex statale 265.

Separare il traffico della logistica e pesante da quello ordinario significa anche adeguare tutta la viabilità che porta verso Caserta Sud e verso l’Appia?

Puntiamo a mettere in sicurezza via Forche Caudine, completare il raddoppio (se sarà possibile) dell’ 335 che porta verso San Marco Evangelista e adeguare le tante strade interne che continuano a funzionare come strade alternative tra l’Area metropolitana di Napoli, le province di Caserta e Benevento. Alle prossime interlocuzioni presenteremo l’elenco dettagliato degli interventi che abbiamo in mente di realizzare.

La rotonda di accesso al casello A30 e all’Interporto già realizzata

Redazione