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Il suo posto nella storia lo aveva conquistato già 59 anni fa, raccontando ad un’Italia a metà tra boom economico e moti sessantottini, il celebre sbarco sulla luna. Tito Stagno è stato uno dei padri del giornalismo, elegante e colto, tra i primi personaggi popolari del piccolo schermo, multitasking decenni prima dell’avvento dell’era digitale. Reporter, telecronista, conduttore, documentarista e soprattutto volto e voce di uno dei momenti più importanti della storia. Tito Stagno è scomparso a 92 anni dopo una vita dedicata al giornalismo che lo aveva indotto anche a lasciare l’Università. A 19 anni i primi incarichi e molto tempo prima dell’Uomo sulla Luna aveva già raccontato fatti e cronache di un mondo che si avviava verso la moderna rivoluzione in tutti i settori: le leggendarie Olimpiadi di Roma nel 1960, vaticanista e quirinalista per due Papi e due Presidenti della Repubblica (Giovanni XXIII, Paolo VI, Antonio Segni e Giuseppe Saragat). Ha raccontato il primo volo di Jurij Gargarin intorno alla terra. Responsabile dello Sport per RaiUno, volto e coordinatore della “Domenica Sportiva” dalla fine degli anni Settanta alla metà dei Novanta, una presenza di colore anche al Festival di Sanremo nel 2014: una visita di cortesia all’amico Fabio Fazio, conduttore di quella edizione, con il quale aveva condiviso l’irripetibile salotto del primo “Quelli che il Calcio” con Marino Bartoletti.

Tito Stagno in una foto recente

Poi il famoso posto nella storia conquistato in quella infinita notte del 20 luglio 1969 con tutta l’Italia ferma, paralizzata davanti alla TV, neanche fosse una finale della Coppa del Mondo. L’uomo sbarca sulla luna, Neil Armstrong che ci proietta nel futuro e Tito Stagno che litiga in diretta con l’inviato Ruggero Orlando. Una storia che si tramanda da generazioni. Tito Stagno urlò che il modulo americano aveva toccato, Ruggero Orlando dall’America disse che non era vero, partì il battibecco live per dieci milioni di telespettatori italiani notturni. E mentre battibeccavano Orlando a un certo punto disse: “Ha toccato adesso!”. Nel senso che era successo alcuni secondi prima ma loro stavano litigando. Una diretta televisiva di oltre venti ore consegnata di diritto alla gloria. Tito Stagno è stato esempio di cultura e preparazione. È stato esempio di giornalismo vero e di grande spessore. È stato autorevole narratore di un’Italia e di un Mondo che aveva tanta voglia di progredire.  

Vincenzo Lombardi