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Sospesa a scopo cautelare la circolazione lungo la Caserta-Foggia. Per la prima volta, impegnati i canadair sul territorio. Scongiurate le evacuazioni e danni gravi alle strutture produttive

MADDALONI- E’ forse, anzi è certamente l’immagine simbolo di questa “due giorni di fuoco”. Grazie all’impegno della Guardia ambientali del comune di Maddaloni, ai Carabinieri (schierati in forze a tutela delle popolazione e delle aree residenziali), della Polizia Municipale e ovviamente dei Vigili del Fuoco e della Sma Campania si è riusciti ad arginare l’emergenza incendi che ha avuto tre momenti di crisi acuta. L’immagine simbolo è stata la sospensione e il controllo della scurezza del traffico ferroviario lungo la linea Caserta–Foggia a causa della propagazione delle fiamme troppo vicine ai binari. Ma sono state 24 ore non stop incredibili: sembrava che l’innesco, avvenuto nei pressi di villa Quarto (controllato anche dalla Protezione civile di Caserta), fosse sotto controllo nella tarda serata di ieri.

Il cambio fronte dell’incendio

Invece, nonostante l’azione di spazzamento delle fiamme del versante ovest, il vento è stato un fattore decisivo. Durante la notte e alle prime ore del mattino, è cambiato il fronte di fuoco che ha attaccato il versante orientale e in contemporanea aggredito l’area al ridosso della Chiesa di San Benedetto. La presenza del sindaco De Filippo, che si è avvalso della collaborazione del “coordinatore delle emergenze e disaster manager” del comune (che si è avvalso della linea diretta con le strutture regionali per la mobilitazione e l’intervento di elicotteri e, per la prima volta, di canadair), del comandante Renga, dei Carabinieri, ha permesso di salvare le abitazioni, imporre una evacuazione momentanea e soprattutto limitare i danni azzerando quelli alle cose e persone. Uno sforzo enorme. Ma non è bastato. Ancora il vento è cambiato e ancora altri inneschi si sono sviluppati nell’area di Maddaloni Superiore. Ma l’organizzazione delle Gav, Vigili del Fuoco e anche dei volontari della protezione civile ha tenuto botta: spegne le fiamme più altre e violente è stata messa in sicurezza l’area abitata e la zone produttiva.

Interventi a Maddaloni Superiore

Si è lavorato in via Ponte Carolino, nelle cava dismesse storiche del rione Zì Peppe, presso le abitazioni più vicine ai versanti collinari e nell’area del salvatore e delle stazione di Maddaloni Superiore. Alla fine, la battaglia è stata vinta grazie alla collaborazione tra i professionisti della sicurezza (carabinieri, vigili del fuoco, vigili urbani) e i volontari come le guardie ambientali. A differenza degli anni scorsi e di precedenti emergenze, ha sorpreso il mancato schieramento dei mezzi del Nucleo della protezione civile locale, presente solo con i volontari.

Redazione