00 2 min 1 anno

MADDALONI- Si cercano rimedi ma non si affrontano le cause. La situazione di via Cancello diventa sempre più kafkiana: i rimedi sono più tragicomici dei problemi a cui cercano di porre rimedio. E’ durissima la vita dei residenti in via Cancello non solo per le fetide esondazioni fognarie. Così le emergenze adesso sono diventate tre. Mancavano i problemi, dopo le trentennale figuracce rimediate dai politici appartenenti a tutto l’arco parlamentare, si allunga la striscia delle non soluzioni. Dopo il divieto di coltivazione e commercializzazione dei prodotti agricoli nelle aree invase dalla acque nere (provvedimento inutile e inapplicato e inapplicato) arriva un altro “provvedimento non provvedimento”. Se ne comprende la ragione ma è un pannicello caldo: limite di velocità a 10 km/h nell’area interessata dalle esondazioni. Poi è comparso, meglio tardi che mai, anche il segnale di pericolo di allagamento. E’ una misura preventiva e di avvertimento valevole nei momenti di inondazione. E’ un rimedio ma non la soluzione. Si alluna la striscia delle non soluzione. La più clamorosa e imbarazzante è quella votata dal consiglio comunale. Ogni volta che scatta uno stato di emergenza riconducibile al rischio meteo-idrogeologico e idraulico dovrebbe entrare in azione una «Commissione Speciale paritaria per l’emergenza igienico–sanitaria causata dagli allegamenti» composta da quattro consiglieri comunali (due di maggioranza e due di opposizione), dal sindaco, enti istituzionali superiori (Stato, Regione e Provincia), rapporti con organi tecnici (ARPAC, laboratori analisi etc). Dovrebbe riunirsi il COC (Centro operativo comunale) per un «piano di interventi mirati per  limitare i disagi a residenti, passanti e fornire la prima assistenza». Chi li ha visti? E la tragicommedia continua…

Redazione