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dal team di OpenCoesione del Liceo don Gnocchi
Siamo al momento cruciale del Percorso OpenCoesione. Alle prese con l’attività di monitoraggio civico, il Liceo don Gnocchi di Maddaloni, dopo aver analizzato e costruito il proprio progetto per raccogliere tutte le notizie sui 5 milioni erogati alla Fondazione Campania dei Festival, carte alla mano e con una visita sul campo, ha intervistato il Segretario generale della importante istituzione culturale della Campania, il dott. Alessandro Russo. La Fondazione, struttura operativa della Regione Campania, produce, promuove e amministra un articolato sistema di iniziative, nel campo della valorizzazione dei beni culturali, nell’inclusione sociale, nella formazione attraverso lo spettacolo dal vivo. Ma vediamo come si è conclusa la visita di monitoraggio degli studenti e delle studentesse del Liceo don Gnocchi di Maddaloni, con l’intervista della Responsabile di progetto OpenCoesione del don Gnocchi, Annalisa Capasso, al Segretario della Fondazione, Alessandro Russo.

Il Progetto Napoli teatro festival per una ricongiunzione organica tra le arti finanziato per 5 milioni di euro risulta chiuso sul portale OpenCoesione. Il finanziamento è stato erogato nei tempi previsti?

Sì, è chiuso con tutti i pagamenti erogati. Posso fornire tutti i versamenti avvenuti e confluiti nella struttura contabile che la Fondazione ha creato per le spettanze maturate e dovute per gli eventi realizzati. Il Napoli Teatro Festival Italia, oltre a sviluppare la vocazione naturale della Campania a suggerire ed accogliere arte, si preoccupa anche di tenere i conti in ordine con la massima
trasparenza. Tutti possono accedere alla nostra struttura, per qualsiasi verifica dei finanziamenti pubblici, come vengono spesi e con quali risultati.

Qual è stata la ricaduta non solo culturale dell’edizione del Festival del 2018?

Uno degli obiettivi riposti in un evento è molto spesso quello di favorire o accrescere la visibilità di un territorio su larga scala, aumentandone la notorietà e contribuendo positivamente alla sua immagine. Penso inoltre ai lavoratori ad alta, altissima specializzazione che ne sono il motore e l’anima: dalle guide turistiche professioniste ad attori, ballerini, musicisti che animano i tanti eventi programmati nell’intero arco dell’anno. Un evento insomma non rappresenta solo un’occasione di spettacolo e di intrattenimento per il pubblico ma è anche uno strumento con cui generare ricadute economiche positive.

Come avete gestito il Progetto in piena pandemia?

Quando si sente parlare di cinema, teatro o musica, inevitabilmente, si pensa ai volti che siamo abituati a vedere quotidianamente sugli schermi di casa nostra o nelle sale cinematografiche, o agli artisti che vediamo esibirsi dal vivo per migliaia di persone ai concerti o a teatro. La realtà è che il settore dello spettacolo coinvolge una quantità molto più ampia di persone e di attività, in
gran parte nascoste dietro le quinte, ma indispensabili per la realizzazione delle produzioni culturali e di intrattenimento, di cui ci viene mostrato solamente il risultato finale. La ripartenza è stata preceduta da anni neri per lo spettacolo, nella quale è stato possibile osservare un crescendo di danni economici che hanno indebolito, o meglio quasi distrutto, mese dopo mese, il settore del
teatro e della musica dal vivo.

Le edizioni 2018-2020 del Festival ha realizzato in pieno la ricongiunzione delle arti? Qual è il significato di ricongiunzione delle arti?

L’ edizione del Festival 2018 ha consolidato un progetto culturale con l’ obiettivo di una ricongiunzione organica tra le arti della scena, realizzandone una ricognizione multidisciplinare e trasversale sintetizzata in undici sezioni. Un’ agorà in cui le parole, musiche e danza si sono fuse allo scopo di far comprendere che il concetto di arte è ampio e di grande significato.

La Fondazione Campania dei Festival è una grande realtà nel campo della valorizzazione dei beni culturali, nell’inclusione sociale, nella formazione attraverso lo spettacolo dal vivo. Qual è il segreto di questo successo?
Un lavoro meticoloso che coinvolge tutti. Il team è la chiave del successo. La capacità di lavorare in un team molto affiatato è il presupposto per un lavoro come il nostro dove successo ed insuccesso sono subito visibili. Un esempio? Per puntare al successo nel nostro settore, c’è bisogno dell’apporto proprio di tutti, maestranze comprese.

Come giudica il coinvolgimento delle scuole, che fanno monitoraggio sui finanziamenti erogati alle istituzioni?
Devo essere sincero? E’ una grande novità. Una scuola che verifica, monitora e ricerca dati sui fondi dell’Ue è il chiaro sintomo di un rinnovamento e di un’innovazione di grande importanza. Questo però non dovrebbe partire solo dalla scuola. Tutti i cittadini devono sapere e informarsi. La cultura della cittadinanza attiva è espressione della crescita civile.

Un ultima domanda. Riuscite a coinvolgere le scuole nei vostri progetti?
Abbiamo, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, avviato il progetto Rassegna di concerti promozionali al Campania Teatro Festival: si tratta di una rassegna di concerti delle orchestre di 18 tra Licei musicali e coreutici e Istituti ad indirizzo musicale.

Redazione