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Da più di un mese è partita anche a Mondragone grazie all’AMBC la campagna di raccolta di firme per i beni comuni e per una finanza al servizio delle persone. Due firme su due proposte di legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dei servizi pubblici e per un nuovo modello sociale ed ecologico fondato sulle comunità locali.

Abbiamo spiegato fin da subito che la Campagna “Riprendiamoci il Comune” non può che essere di tutti, che va al di là di maggioranze ed opposizioni, e che dovrebbe accomunare destra e sinistra e interessare tutti, perché – al di là del malgoverno e della cattiva amministrazione che troppo spesso e per troppi anni hanno connotato l’azione dei nostri Comuni–  vuole cambiare radicalmente le regole di austerità che da trent’anni governano la gestione economica e finanziaria dei Comuni e delle Province. Un quadro normativo che ha finito per strozzare gli enti locali e pregiudicarne la funzione pubblica, con continui tagli dei trasferimenti statali. Le politiche di austerità applicate ai Comuni sono state giustificate in questi anni con la motivazione del debito. Eppure, il debito dei Comuni corrisponde solo all’1,5% di quello complessivo. Nonostante questo, il contributo richiesto ai Comuni, tra tagli ai trasferimenti e pareggio di bilancio finanziario, è passato da 1,65 miliardi di € del 2009 ai 16,66 miliardi del 2015. I tagli e le misure di austerità hanno inoltre drasticamente ridotto il personale dei Comuni, comportando la perdita di oltre 50mila occupati e un invecchiamento del personale attivo, la cui età media oggi supera i 53 anni.

E ci siamo rivolti ai cittadini, agli amministratori locali e ai lavoratori degli Enti Locali perché sostengano con forza le 2 proposte di legge d’iniziativa popolare, aiutandoci a raccogliere le firme, soprattutto perché la piattaforma digitale non sarà attiva per il momento e, quindi, si dovrà raggiungere l’obiettivo delle 50mila firme in Italia esclusivamente attraverso le firme cartacee.

Ma –nonostante appelli e sollecitazioni- dobbiamo registrare che la raccolta di firme sulle 2 proposte di legge nella nostra città va molto a rilento.

Fino ad oggi abbiamo ricevuto l’adesione e il supporto del leader consiliare di “Pronti per Mondragone”, Marcello Buonodono, del capogruppo consiliare di “Unione Popolare”, Alessandro Rizzieri e di Silvio Di Fusco, promotore dell’Associazione A.G.P.H.. E soprattutto il coinvolgimento attivo delle ACLI del professor Miche Zannini. Troppo poco per un’iniziativa che dovrebbe coinvolgere tutta l’Amministrazione comunale, tutta la politica locale, tutto l’associazionismo sportivo, sociale e culturale, i professionisti, gli operatori dell’informazione locale, le parrocchie e tutti coloro che hanno a cuore il futuro del Comune e della nostra Comunità.

La Campagna “Riprendiamoci il Comune” è di tutti! E, quindi, ancorauna volta lanciamo un accorato appello al Sindaco e all’Amministrazione comunale affinché si attivino nella raccolta delle firme, iniziando- per esempio- ad informare adeguatamente le cittadine e i cittadini che si può firmare anche presso il Comune. Ci rivolgiamo, inoltre, a tutti coloro che pensano che sia ormai indispensabile mettere in campo una lotta senza quartiere per la riappropriazione sociale di tutto quello che appartiene alla collettività e va sottratto al mercato e a chi condivide che c’è bisogno di riaffermare con forza il significato di comunità, beni comuni, democrazia di prossimità, affinché facciano propria questa straordinaria Campagna e si attivino concretamente.

Occorre rimetterci insieme, comprendere la necessità di superare la “solitudine competitiva” (in qualsiasi ambito si è impegnati) per approdare alla cooperazione solidale e alla rivoluzione della cura, di sé, degli altri e delle altre, dei beni comuni, del nostro Municipio. Nessuno si illuda che si possa facilmente cambiare lo stato delle cose. Se non cambiamo alcune regole fondamentali i nostri Comuni saranno sempre più privatizzati, poveri e residuali e le nostre Comunità sempre più marginali. E chiunque sarà chiamato dai cittadini ad amministrali sarà ridotto sostanzialmente a fungere da “commissario liquidatore”.

La Campagna “Riprendiamoci il Comune” è un’occasione per invertire la rotta del declino dei nostri Comuni. Non sprechiamola!

Redazione