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MADDALONI- Incredibile il Pd. E’ un partito ricco di soprese: in molti hanno deciso di rinnovare la tessera ma rischiano di non trovare più il partito. Dopo la vicenda surreale del tesseramento, poi la revoca delle “tessere pezzotte” agli infiltrati arriva pure la mazzata finale: sospeso il tesseramento in provincia di Caserta. I Dem stanno morendo di “sé stessi”. Siamo allo psicodramma finale: se il Pd non nomina un commissario a Caserta le liste nelle elezioni amministrative non possono essere presentate. Ma a ben vedere, secondo rumors accreditati, a Maddaloni il partito (già in serie difficoltà alle amministrative del 2018, tenuto a galla solo dalla performance di Campolattano) rischia di non presentarsi. Siamo passati dal Pd al centro del “campo largo”, al Pd che si “sfrantuma“. Il collasso è dietro l’angolo. Si rischia di non presentare la lista. La peggiore delle prospettive che sarebbe un danno per la città. Ma restando su un terreno esclusivamente politico sono collassati, in sequenza: il progetto del campo largo, l’alleanza o intesa con il Movimento Cinque Stelle, l’abbraccio elettorale con le civiche di “Unione per Maddaloni” che graviterebbero intorno a Claudio Petrone. E infine, porte chiuse arrivano anche dal “Cantiere delle Idee” che, con Pino Magliocca candidato a sindaco, occupa tutta la scena dell’alternativa possibile o immaginabile alla “maggioranza arcobaleno” del sindaco Andrea De Filippo. Se non ci sarà un’ improbabile colpo di coda, comincerà la diaspora. Si passa dalla “strategia della coalizione” alla “strategia del posizionamento” ovvero alla ricerca della lista dove è più conveniente candidarsi indipendentemente dagli schieramenti. Si rischia la deriva. E ora si salvi anzi si candidi chi può…

Redazione