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di Domenico Letizia
La storia e la vitalità della pluralità delle confessioni religiose del territorio casertano risulta interessante e molto variegata. Il pentecostalismo o movimento pentecostale è un insieme di denominazioni e chiese evangeliche del cristianesimo protestante, sviluppatosi nella seconda metà del XIX secolo; viene spesso indicato dagli studiosi di scienze delle religioni come una corrente interna al terzo protestantesimo, sebbene altri sostengano che il pentecostalismo costituisca un quarto protestantesimo con caratteristiche proprie. In provincia di Caserta ritroviamo una fiorente e attiva comunità legata alla Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale di San Marco Evangelista “Life Church Caserta” curata dal Pastore e Ministro di Culto Caricchia Tommaso. Il 9 settembre, ospite della comunità sarà il londinese Lawrance Stephen, personaggio di spicco tra le comunità evangeliche italiane. D’altronde basti ricordare che il 24 ottobre scorso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto una delegazione di rappresentanti del mondo evangelico italiano in occasione delle celebrazioni per il 500° anniversario della riforma, a conferma dell’importanza di tale comunità nel tessuto italiano e meridionale della nostra penisola. Grazie all’evangelista londinese Lawrance Stephen la comunità locale potrà conoscere e approfondire le scritture, attraverso la metodologia della combinazione della predicazione fedele alla Sacra Scrittura e del potente sussidio visivo. Il carattere autorevole della Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale di San Marco Evangelista (Ce) continua ad essere riconosciuto su tutto il territorio. La Chiesa è un’associazione regolarmente costituita senza scopi di lucro con finalità religiose ed umanitarie di culto, istruzione e beneficenza. Fa parte della C.C.P.I. (Chiesa Cristiana Pentecostale Italiana) ed in quanto tale aderente alla Consulta Evangelica. La Consulta Evangelica è un Ente di religione e di culto, apolitico e senza finalità di lucro, con Riconoscimento Giuridico da parte del Ministero dell’Interno. Le chiese pentecostali italiane si collegano a quello che è definito risveglio pentecostale del 1900, e, precisamente, al risveglio di Los Angeles nel 1906, dal quale il messaggio pentecostale si sparse rapidamente in tutti gli Stati Uniti e raggiunse a Chicago un gruppo di evangelici italiani, nel 1907. Ben presto si organizzò una comunità italiana da cui partì verso la fine del 1908 un fedele, Giacomo Lombardi, senza alcuna istruzione o preparazione teologica. Egli fondò alcune piccole comunità: Roma (1908), Genova (1910) e Gissi (1910), un piccolo centro in provincia di Chieti, in Abruzzo. Negli anni seguenti, come conseguenza della testimonianza di altri immigrati tornati in Italia, si costituirono altre chiese e gruppi. Fino a quel momento il movimento pentecostale aveva una organizzazione tipicamente congregazionalista, in cui ogni comunità era completamente autonoma. Altri missionari pentecostali italiani da Chicago, come Luigi Francescon, Lucia Menna, Umberto Garazzi, Luigi Terragnoli, Narciso Natucci hanno fondato chiese in Italia, altri luoghi in nord-america ed anche in sud-america, come la Congregazione cristiana nel Brasile e le Assemblee cristiane nell’Argentina. In Italia, i pentecostali sono concentrati nelle aree meridionali del paese, specialmente in Sicilia e in Campania. Ciò è dovuto principalmente al fatto che all’epoca della sua diffusione, e cioè tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, il maggiore afflusso di immigrati italiani negli Stati Uniti (patria dei pentecostali) provenisse proprio dal Mezzogiorno. Ritornando in patria, gli emigranti diffusero questa nuova dottrina religiosa.

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