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MADDALONI- Il tormentone delle date e degli atti incompiuti. La redazione del nuovo Puc è già in regime di proroga e ci si interroga sulle date di scadenza /adozione e approvazione). Intanto, è finito il bimestre sabbatico della per la presentazione delle nuove linee guida del Puc. Quelle aggiornate al 2018 a firmate dell’amministrazione De Filippo, approderanno la prossima settimana all’attenzione dell’interpartitico di maggioranza che dovrà approvare il testo unico che sarà portato all’attenzione dell’Ufficio di Piano e delle opposizioni. Si rimessa in moto la “macchina politica” anche se i partiti e i movimenti, i loro compiti a casa li hanno fatti da oltre un mese. Poi c’è la “macchina amministrativa”: non c’è certezza sul calendario per la redazione del Puc. Il regime di proroga concesso dalla «Legge annuale di semplificazione 2016 – Manifattura Campania: Industria 4.0» garantisce tanti mesi aggiuntivi quanti sono stati i mesi di commissariamento: quindi la nuova scadenza per l’adozione delle linee guida è il 31 luglio. Ma servirebbe un parere regionale per avere la certezza vincolante. In aggiunta, sempre calendario alla mano, si dovrà pianificare la sostituzione del responsabile unico del procedimento (Rup) per il prossimo pensionamento del dirigente Enza Pellegrino   E poi c’è la “macchina tecnica”: chiusi dei capitoli se ne aprono altri incredibilmente incompiuti. E’ il caso degli studi geologici e della zonizzazione sismica.  Qui è tutto fermo o incredibilmente lento. La bozza di preliminare, presentata nel settembre 2016, su fonda addirittura su studi effettuati nel 1988. Poi è arrivata la diffida dell’Ordine dei geologi della Campania che ha azzoppato il vecchio appalto, considerato inadeguato e sottostimato. Insomma, per analogia (sulla base di quanto ha fatto il vicino Comune di Caserta) gli investimenti complessivo adeguati superano di gran lunga i 150 mila euro. E anche qui, sempre e solo calendario alla mano, non si hanno scadenze certe e nemmeno indicazioni vincolanti. Raggiunto un record: un Puc, per il quale gli atti propedeutici si presentano a quasi 10 anni dall’inizio della fase di redazione. Infine, c’è la “questione trasparenza”: le consultazioni con parti sociali e la città sono tutte da programmare, mentre sul preistorico sito istituzionale del comune mancato tutti gli atti sul Puc come è prassi in tutti i Comuni. Ad eccezione di una bozza che non rappresenta affatto lo stato dell’arte. Mentre, il Prgc vigente è inesistente. Mentre gli enti locali si attrezzano per diventare più digitali, Maddaloni accumula il suo “digital device”: in divario o arretratezza non ci facciamo mancare nulla.

Redazione