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MADDALONI- L’insicurezza, accumulata in anni di abbandono, della tratta dismessa dell’ Appia (da via Forche Caudine in prossimità del bar Del Monaco alla frazione Collepuoti) è un problema molto sentito. E non solo per il dolore chi qui ha patito lutti e gravi danni. E’ così sentita che la consigliera comunale Gaetana Crisci (Gruppo Misto) ha prodotto un’interrogazione consiliare che è una lunga analisi dei problemi irrisolti. E per questo chiede:

“Se l’Ente Comune abbia mai provveduto all’accertamento e alla verbalizzazione dello stato dei luoghi attraverso una:

1.         Ispezione preliminare diurna, per comprendere le problematiche generali e le caratteristiche della strada in relazione alla rete stradale, alla morfologia ed all’uso del territorio;

2.         Ispezione generale diurna, per esaminare più in dettaglio i problemi di sicurezza distribuiti lungo tutto il tronco di analisi;

3.         Ispezione dettagliata diurna per esaminare i problemi di sicurezza localizzati in siti specifici;

4.         Ispezione notturna per analizzare la percezione della strada in assenza di illuminazione naturale”

a premessa c’è una analisi dettagliata sullo stato dei luoghi a partire da:

 “tasso di incidentalità (in netto aumento sul tratto stradale Via Nazionale Appia che si estende da Via Forche Caudine in prossimità del bar Del Monaco alla frazione Collepuoti); precarie condizioni del manto stradale; assenza di illuminazione; inesistenza di guard rail; presenza di buche superficiali in rettilineo; assenza di delineatori sul margine e a segnalazione di curve; assenza di segnaletica di obbligo o di pericolo anche luminosa; assenza di Strisce di margine; presenza di Strisce di mezzeria molto degradate e in alcuni tratti non presenti; assenza di impianto semaforico “intelligente”; assenza di canali, in alcuni tratti, per la regimentazione delle acque piovane; assenza di Terminali di barriere per bordo laterale; presenza di Alberi di grande diametro distanti meno di 3 m dalla carreggiata; inesistenza di elementi spartitraffico per separare i due sensi di marcia; presenza di ostacoli discontinui in prossimità e/o all’interno della curva; pericolosità e la densità degli accessi sul tratto di viabilità in oggetto; mancanza in alcuni tratti di banchine laterali; irregolarità della pavimentazione in prossimità di curve o intersezioni; Rilevanti irregolarità della pavimentazione in rettilineo; ormaie in curva e in rettilineo; rappezzi in curva e in rettilineo; sgranamento di asfalto; risalita di bitumeche causa problemi di aderenza. Poi si allega un lungo elenco di piorposte risolutive e di fonti di finanziamento. Ma la sfida sono è sempre le condizioni minime di sicurezza a partire dal ripristino di 9 grandi lampioni negli incroci che si collocano sul tratto di strada ormai ben nota come “strada della morte” ovvero gli incroci in prossimità di: via Pioppolungo, via Spallieri, via Condotto, via Murelle, via Lamia , via Sant’Antuono, via Mastrilli, via Collepuoti, via Baldina.

Redazione