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MADDALONI- La “rotonda non gira”, atto secondo. In media un chilometro di fila tutte le mattine per passare da un capo all’altro di via Cancello per chi percorre l’ex statale 265. Non ce la fa l’opera con annesso interramento, nata proprio per evitare l’intersezione del traffico locale con quello intercomunale e velocizzare gli attraversamenti negli orari di punta. Dalle ore 8 alle 9.30 si finisce in coda. Lo stesso accade dalle 17 alle 19 della sera. Si potrebbe dire che l’afflusso di traffico è eccezionale nelle ore di punta. Invece, a ben vedere sussistono diversi fattori che contribuiscono la fallimento. Primo: l’uscita dal sottopasso (lato Caserta Sud) è una strozzatura. L’opera (concepita per aumentare la velocità media dei transiti) si chiude con uno stop e quindi l’uscita rallentata grazie all’immissione da via Cancello (primo tratto). Secondo: sull’incrocio multiplo insiste l’uscita e l’ingresso del mercato ortofrutticolo con i sui mezzi pesanti. Terzo: molti veicoli in uscita da via Cancello sono costretti a fare il periplo dei giardinetti e tornare indietro. Quarto: il “duplex stradale” è nato per concentrare il traffico veicolare locale nella parte soprastante e quello intenso intercomunale lungo la tratta interrata. Invece, accade (grazie al fatto che via Cancello è strada aperta al traffico pesante tra l’Area metropolitana di Napoli e Benevento) che ovunque (sopra e sotto) circolino i mezzi pesanti. Poi c’è il problema delle immissioni a raso laterali, quello del taglio delle rotonde e quello degli attraversamenti pedonali. E questi sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono al rallentamento fino all’incolonnamento nelle ore di punta. Insomma, la situazione è migliorata (rispetto agli anni in cui c’erano solo i semafori). Ma la rotonda, da sola, non risolve tutti i problemi. Serve un piano per individuare percorsi alternativi soprattutto per il traffico pesante. Pertanto, al momento, non c’è soluzione al congestionamento.

Redazione