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MADDALONI- Si all’abbattimento e no alla ricostruzione. Non è il referendum ma una petizione popolare per accelerare i tempi. Di certo, per avviare il dibattito (mai decollato) sul destino del municipio storico di piazza Matteotti. Il Movimento Cinque Stelle di Maddaloni ha fatto una scelta drastica: è contrario al percorso incardinato dal sindaco De Filippo per la «ricostruzione della sede storica del palazzo di città» secondo il progetto originario o in subordine con una «variante un cambio di destinazione d’uso e ad una riqualificazione funzionale». Allora via alla sottoscrizione di firme. Ne parliamo con Giulio Carfora, che insieme a Giuseppe Morgillo e Andrea Santangelo, sono i firmatari della proposta di abbattimento. Raccolta firma da domenica 9 giugno dalle 10 alle 13.

Giulio Carfora

Non era più efficace attivare, per la prima volta, un referendum cittadino?

Sarebbe stato più lungo e più costoso. Invece, bisogna fare presto e fare bene. Ormai non è in discussione la ricostruzione ma la rimozione di un degrado insostenibile (per giunta in pieno centro) e di uno squallore infinito.

Perchè siete contrari alla ricostruzione?

Il M5S ritiene non più tollerabile la presenza nel cuore della città dello scempio costituito dai resti vincolati del vecchio Municipio scampati al colpevole crollo e dalla adiacente colata di cemento prevista in ampliamento. La sua ricostruzione configura, ormai, un ulteriore sperpero di fondi pubblici e il completamento dei lavori non risolverebbe appieno le esigenze di un’ampia, moderna e funzionale casa comunale.

Ritenete pure che il progetto originario sia inadeguato?

Oltre a deturpare gravemente il contesto storico-architettonico nel quale si inserisce, rappresenta più un problema che una risorsa per la nostra e per le future generazioni.

Il problema è anche economico. Ci sono i fondi per il completamento e l’abbattimento costa in quanto comprensivo della restituzione dei fondi impiegati. Non è la strada più agevole…

La pensiamo in modo esattamente contrario. Da una seria valutazione sull’opportunità del suo completamento, analizzando costi e benefici, la necessaria revisione progettuale e la rimodulazione economica, emerge che l’opera risulta inutile e non più conveniente.

Quindi meglio l’abbattimento?

Non non siamo quelli del no. Siamo quelli dell’alternativa più vanatgiosa. Primo: non venga disposta la ripresa dei discutibili lavori di ricostruzione e adeguamento sismico della Casa Comunale, al fine di valutare soluzioni alternative che prevedano una diversa allocazione degli uffici comunali (in altra sede); secondo: si proceda al restauro e consolidamento della residua parte dell’antico “Sedile dell’Università di Maddaloni” da destinare a “Casa della Trasparenza” per l’esposizione di documenti pubblici (grafici del PUC, di RFI, del Parco Dea Diana, ecc.) o per lo svolgimento di attività culturali; terzo: si attui una demolizione della parziale struttura in cemento armato finora realizzata per consentire una adeguata e dignitosa sistemazione della circostante area di notevole pregio storico-artistico, unendo Piazza Matteotti con Piazza della Vittoria.

Insomma, voi siete per la creazione di una grane piazza cittadina?

Siamo per la creazione di un grande spazio attrezzato che fonda piazza Matteotti e piazza della Vittoria che sommate al restauro delle vestigia seicentesche rappresenterebbe la “grande agorà cittadina”.

Redazione