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Si è tenuta ieri sera, nella sala consiliare di San Felice a Cancello, la presentazione del libro di Anna Giuseppina Verlezza “Germogli d’amore”, la poetessa  nata a Caracas ma le cui origini sono della Valle di Suessola dove è vissuta per molti anni; nota soprattutto a Santa Maria a Vico, dove ha svolto funzione di agente di polizia municipale. Oggi vive a Roma dove lavora nella Polizia di Roma Capitale. “Coltiva sin da piccola la passione per la poesia, anche se rifugge per molto tempo – forse troppo – dall’esternarla. La sua poesia, intima, liberatrice e passionale, grida al mondo un nobile sentimento, l’Amore, in maniera diretta ed incontrovertibilmente disincantata”, si legge nella prefazione della raccolta di poesie che hanno come tema dominante l’amore, cinque lettere che comprendono tutto il senso della vita.  Anna Giuseppina Verlezza  si classifica  finalista al quindicesimo concorso “Tra un fiore colto e l’altro donato”  con la poesia “Ho fame di te”- Aletti Editore e al concorso “Viaggi di versi”, dodicesima edizione Poeti e Poesia, con la poesia “Risveglio”, poi pubblicata nella collana dei poeti contemporanei “Le tue Parole”,  presidente di giuria il grande maestro Mogol. Sono tanti i riconoscimenti ottenuti dalla poetessa che ha presentato alcune opere al laboratorio di Scrittura Poetica “Centro Europeo di Toscolano” del maestro Mogol. Nell’antologia “Le tue Parole” ci sono altre sette poesie tra cui “Sono lì”, testo che una nota poetessa ha voluto recitare e postare su You Tube. Sono intervenute durante la presentazione di ieri sera la poetessa Antonella Daffinoti e la relatrice Stefania Bertolini. Padrone di casa il sindaco Giovanni Ferrara che ha esternato: “ A nome dell’intera amministrazione esprimo le più sentite congratulazioni alla straordinaria  poetessa Anna Giuseppina Verlezza e un grazie particolare perché ha voluto presentare la sua raccolta nel nostro comune, un gesto che ci rende orgogliosi, che dà lustro alla nostra città.  Grazie a lei ieri sera abbiamo vissuto un momento di intenso spessore culturale”.  

bocchetti