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MADDALONI- Hanno perso la pazienza. E anche la calma: non ce la fanno più a convivere con sismi, boati e microscosse a ripetizione. Nervi a fior di pelle a Maddaloni Superiore, via Ponte Carolino, via San Salvatore. I più esagitati sono i residenti, tra i vicoli scoscesi del centro storico pedemontano. Ieri la protesta organizzata, per la prima volta in maniera perentoria, è arrivata in comune. Ieri mattina una delegazione ha avviato una protesta in comune. A sentire le ragioni e le dimistranze il comandante della polizia municipale, cap. Domenico Renga. «Un quinto del territorio comunale vibra o trema –spiega il portavoce arch. Antonio Mereu- in una maniera incontrollata, imprevista e priva di qualsivoglia forma di informazione preventiva fornita alla popolazione. Così, non si riesce più a vivere sereni». Ieri mattina, hanno ufficializzato che «sarà presentato un esposto presso la Procura della Repubblica».  Dopo tentativi di confronto, «è diventata ingestibile e insopportabile la convivenza con le vibrazioni» prodotte dagli scavi, con utilizzo di esplosivo, del tunnel base di Monte Aglio (4049 metri), opera necessaria per la costruzione del nuovo tracciato ferroviario (tra Maddaloni e Valle di Maddaloni) della Bari-Napoli. Ieri mattina, ci sono state dure prese di posizione. Le vibrazioni, prodotte dalla volate di sparo sono monitorate con sismografi (collocati all’interno e all’esterno del tunnel) e sono al di sotto della soglia prevista dalla legge. Il tempo delle rassicurazioni è scaduto. I lavori per l’apertura del tunnel base dureranno almeno tre anni e urge una mediazione tra le opposte esigenze.

Redazione