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MADDALONI- E Giove pluvio ci dà una mano. Almeno lui, ci farà respirare a pieni polmoni. E vai con la petizione popolare. Dopo la questione dei microsismi, collegati all’utilizzo degli esplosivi per lo scavo del tunnel base di Monte Aglio, utilizzati nella costruzione della linea Bari-Napoli, ancora più problematica è la questione delle  «nuvole di polveri sottili» che imbiancano tutta l’area di Maddaloni Superiore, via Ponte Carolino, via San Salvatore, Formali. Avete notato i,l sottile strato sottile ubiquitario che, di mattina, copre tutte le auto? Avete visto la nebbiolina diffusa? Ora c’è chi scatenare la protesta è la «mancanza di protezione della popolazione bersagliata dalla caduta al suolo di polveri inalabili».

Antonio Mereu

Da qui, l’esposto denuncia inviato all’Arpac e al comune. Ne parliamo con il primo firmatario arch. Antonio Mereu.

Architetto, dopo le scosse sismiche, c’è il problema delle polveri. Non c’è pace…

Premette che non facciamo allarmismo ma prevenzione attiva. E non siamo nemmeno contro la costruzione della Bari-Napoli. Ma per l’applicazione delle regole: vanno mitigati e resi sostenibili tutti gli impatti sul territorio delle attività di scavo e movimentazione degli inerti calcarei, per la costruzione della linea ferroviaria Napoli-Bari.

Una posizione accolta con non facile entusiasmo da chi poi deve vigilare…

A ciascuno il proprio compito. A noi tocca segnalare e documentare che il quartiere dei Formali da diversi giorni è coperto. di polvere bianca͘. C’è da dire che è un fenomeno di tale dimensione non lo si era mai visto͘. Ci sono giorni che ci si sveglia con i terrazzi e le piante coperti da una spessa coltre di polvere, altri al contrario la polvere è meno persistente͘.

Il disagio è tutto nell’invasione delle polveri?

Magari fosse solo questo. La preoccupazione  (certezza) è che tale polvere, essendo molto fine, viene inalata dai cittadini residenti, specie dagli anziani e dai bambini͘  Sembra di vivere in un unico grande cantiere a cielo aperto, dove però gli addetti, “noi”, non siamo forniti di alcun “dispositivo di protezione individuale”, come mascherine, guanti etc͘.

Quindi è un serio problema di sicurezza?

Chi effettua tali lavorazioni non fa nulla per l’abbattimento delle polveri, neanche le norme più elementari come l’innaffiamento dei detriti͘ . I venti fanno il resto͘. Alla luce della situazione evidenziata, non volendo entrare nel merito di chi sono gli attori- “lavori della Napoli-Bari o qualche cava ancora attiva sul versante a ridosso dell’edificato-, ritengo giusto porre alcuni interrogativi͘.

Tipo?

Questi cantieri aperti (specie a ridosso dell’edificato) hanno un piano di sicurezza? Sicuramente tra i pericoli che si possono ingenerare dalle lavorazioni, le polveri sono al primo posto, trattandosi di operazioni in roccia con movimentazione e tritovagliatura di inerti calcarei͘. Il responsabile di cantiere per la sicurezza (sia per la cava che per la linea ferroviaria) anche dopo gli articoli riportati dagli organi di stampa a tal proposito, non ha provveduto ad alcun correttivo, tanto è vero che tuttora il problema persiste e sicuramente ciò va a sommarsi e ad aggravare una situazione ecologica-ambientale giă di per sé compromessa e foriera di malattie sempre crescenti͘.

Quindi cosa chiedete?

Si chiede pertanto, con la massima urgenza alle autorità, di accertare per
ruoli e competenze, attraverso misurazioni (in varie fasce orarie) se la quantità delle polveri
presenti è compatibile con la “salubrità dell’aria”, indagando sulle responsabilità di chi ha
prodotto e continua a produrre tutto questo, reprimendo attività che danneggiano la salute
pubblica.

Redazione