00 2 min 4 anni

MADDALONI- Il servizio per le dipendenze cerca casa. Messa in discussione la collocazione del SerD di Maddaloni entro il perimetro dell’ospedale civile. Sarebbe problematica anche l’attuale ubicazione presso l’ex reparto di gastroenterologia ma con ingresso indipendente da via Roma dove afferisco soprattutto 600 tra alcool e tossicodipendenti. Sarebbero stati segnalati alcuni episodi problematici e le presenze nei vani terranei o nelle corsie di alcuni utenti del Serd. Per questo è stato chiesto all’’Asl di riportare il servizio sul sul territorio (come previsto dalle norme sanitarie nazionali) ed evitare la commissione tra le attività ambulatoriali e quelle di degenza ospedaliera. La richiesta è l’attenzione del direttore generale dell’Asl Ferdinando Russo corredata dalla proposta di «trasferire il Serd in via Napoli, prossimo ai servizi di igiene mentale (Uosm)  nell’attuale sede del 118, riportando ambulanze ed operatori in ospedale». E si rimette in moto l’eterno dibattito tra favorevoli e contrari. Tra i contrari spicca Luigi Giannini (Fials) che ha combattuto per mantenere l’attuale servizio e ottenere l’attuale collocazione: “Quasi otto anni fa –spiega Luigi Giannini (Fials)- abbiamo combattuto e vinto tre battaglie: contro lo smantellamento o depotenziamento del presidio; per l’ubicazione in un’area sanitaria protetta e soprattutto contro i pregiudizi dei cittadini contrari alla presenza, nei vari quartieri del servizio». Quindi, prima che si rimetta in moto la macchina dei comitati e delle proteste, la sede autonoma presso l’ospedale è «ottimale e soprattutto tutela la privacy degli utenti». Ma ci sono anche i favorevoli allo spostamento che sarebbe più funzionale all’utenza proveniente da tutto il distretto e che usufruirebbe dei servizi integrati di igiene mentale. E’ l’inizio di un confronto già giunto all’attenzione del direttore generale dell’Asl Ferdinando Russo.

Redazione