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MADDALONI. Asfalto e archeologia. Quale è il nesso tra questi due argomenti? Sono l’oggetto delle trattativa avviata tra il comune e Rfi. Ma anche l’oggetto di un sopralluogo e un confronto a tre tra comune, Rfi e Soprintendenza. Questa mattina, c’è stata una lunghissima riunione tra il sindaco Andrea De Filippo, il dirigente dell’ufficio tecnico ing. Fortunato Cesaroni, l’on. Antonio Del Monaco e il soprintendente Pagano.

Sindaco cosa bolla in pentola? Andiamo per ordine, si fa questa area archeologica o no?

Dopo’la prima interlocuzione a Roma con l’Ad di Rfi Maurizio Gentile, che si è detto disponibile a valorizzare le emergenze archeologiche dell’Appia antica, c’è stato un confronto anche con il Soprintendente. Si parla di cose molto concerete e non di progetti o libri dei sogni.

Sarebbe?

E’ un progetto a tre. Il comune mette a disposizione lo stabile del Lazzaretto affinchè sia trasformato in laboratorio-museo. Rfi procederà all’allestimento dell’area cioè si occuperà di adeguare l’infrastruttura. La Soprintendenza curerà l’allestimento degli spazi museali e espositivi ovvero la pate scientifica.

Che cosa è un laboratorio-museo?

Un museo dinamico dove, oltre ai reperti dell’Appia ritrovati, già custoditi e in fase di restauro o portati altrove, ci sarà una presenza di restauratori e archeologici operativi in sede. Una realtà unica nel suo genere. Ma il fatto veramente nuovo è che non si parla di cose ipotetiche o di progetti sommari ma di progetti operativi. E non è poco per il nostro territorio che, come altri, ha perso il contatto con le proprie radici e la propria memoria storica.

E sull’Appia ci sono i margini di un intervento?

Assolutamente si anche alla luce dei cantieri ferroviari che che interesseranno la sede stradale. Rfi si riserva, giustamente, di fare un sopralluogo tecnico per passare dalla fase degli intenti a quelle della programmazione sostenibile delle opere. Noi, accompagnati dall’ingegnere Cesaroni, abbiamo fatto questa mattina una prima disamina di quali possono e debbono essere gli interventi di adeguamento funzionale e riqualificazione ma su base tecniche.

E’ ottimista?

Si può fare. Chiederemo a Rfi la fresatura e il rifacimento della pavimentazione. Vi sono delle tratte, circa 600 metri lineari complessivi, in cui è necessario intervenire anche sui sottoservizi e il basamento. Tutte queste valutazioni tecniche saranno oggetto di una discussione-confronto per arrivare ad un accordo operativo con Rfi.

Quindi la trattativa deve essere messa in piedi?

Si sta facendo il medesimo percorso che ha portato agli accordi sui passaggi a livello. Prima intesa preliminare e poi verifiche per approdare ad una intesa esecutiva delle opere ritenute più opportune. Ci sono tutte le condizioni per arrivare ad un intervento risolutivo.

Redazione