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MADDALONI- Gli annunci e le prime timide iniziative di rimozione della cartellonistica pubblicitaria abusiva potrebbero non bastare. Monta la contestazione contro il comune. Altro che mano pesante. A dare voce al dissenso ragionato è Giulio Carfora, che da anni conduce una battaglia contro il “Far west delle insegne”.

Giulio Carfora

Sembrerebbe che sia vicina o prossima una svolta?

Ma quale svolta. Altro che mani pesante, questo comune ha la mano tremante. Sono oltre tre anni che si continua a segnalare macroscopiche carenze nei controlli e nell’osservanza del codice della strada. Non è successo nulla di nulla. E come al solito si scambiano e sbandierano piccole iniziative per rivoluzioni. Ma qui mica bisogna essere degli esperti. Basta leggere il codice della strada e guardare come e dove sono stati installati da sempre i cartelloni 6×3 e non solo. E la risposta è sconfortante.

C’è sempre un inizio per cambiare rotta. O no?

Saremo lieti di essere smentiti. Veramente lo stiamo aspettando da anni. Al momento non è ancora accaduto. E’ la solita storia degli amministratori e del sindaco con il gerundio facile: stiamo facendo, stiamo provvedendo, stiamo lavorando. E poi non manca il solito stiamo facendo il bando. Manca sempre il completamento di un bando di turno per tornare alla normalità. Manca sempre l’ultimo metro per raggiungere la meta vedasi i parcheggi a pagamento, la ricostruzione della casa comunale, l’acquisizione del convento degli Oblati, il rilancio del mercato ortofrutticolo. E potrei continuare.

Ma con la cartellonistica pubblicitarie che bisogna fare?

Quello che non si fa da 50 anni e non si è fatto nemmeno negli ultimi anni. Applicare l’art.23 del codice della strada che regolamenta le distanze minime dal ciglio della strada (tre metri), tra i diversi impianti (100 metri) e rispetto alla segnaletica stradale di pericolo e indicazione.

E’ d’accordo con i gestori che contestano il comune e accampano diritti?

In parte, visto che molti impianti non sono a norma. Ma che senso ha annunciare rimozioni forzate e poi continuare a comportarsi come se nulla fosse riscuotendo le imposte sulla pubblicità e non disponendo un piano di ricollocazione in aree idonee non applicando nemmeno con determinazione il regolamento? Di troppo gerundio ammnistrativo (stiamo facendo, provvedendo e avviando) si muore e si affoga nel degrado e nell’illegalità. Aspetto con trepidazione di essere smentito.

La rimozione fatta dalla provincia sull’ex 265 nel 2015
Redazione