00 3 min 3 anni

MADDALONI- Ma quanti Villaggio dei Ragazzi esistono? Almeno due: quello formale delle non precisate centinaia di famiglie (che rischierebbero di finire in mezzo ad una strada) e quello dei circa 30 dipendenti, veri e strutturati, che da quattro anni tirano la cinghia. E a furia di tirare hanno consumato tutti i buchi e pure la pazienza. Quattro anni di precarietà; due anni con stipendio decurtato del 26 per cento, un anno in attesa della cassa integrazione. Più di così, si muore. Tradotto: l’esasperazione è più che giustificata. Un pò meno meno quella dei firmatari della missiva a muso duro inviata all’Istituto Diocesano. Se non altro perchè molti non sono dipendenti al 100 per cento e molti non hanno vissuto le traversie di cui sopra. Ma tant’è che ritorna di attualità un’altra pagina oscura dell’ex ente morale: quel “Palazzo degli Studi” su corso I Ottobre inaugurato in pompa magna, con la grancassa e porpora cardinalizia. In prima linea lo stato maggiore del Villaggio dei Ragazzi e non certamente i poveri dipendenti. Le premesse erano ben altre. Mai scelta, con il senno di poi, fu più infelice: una struttura claudicante si caricò un peso (sotto forma di canoni di locazione) che ha prodotto una insolvenza di 450 mila euro. Ora di chi è la responsabilità? Non certo dell’attuale Istituto Diocesano con buona pace delle accuse di omicidio giudiziario e eutanasia aziendale. E nemmeno della trentina di dipendenti in attesa del pagamento della cassa integrazione. In mezzo c’è tutto un mondo fatto dalle istituzioni locali, il comune, provincia, regione, delegati nel consiglio di amministrazione, consulenti e amici degli amici giubilanti per l’apertura del “Palazzo degli Studi”. Ora, sono quasi tutti in fuga e senza memoria mentre la barca del Villaggio naviga con difficoltà il mare grosso delle richieste dei creditori e rischia il naufragio. Tocca al commissario De Luca tentare un approdo nel porto più vicino. Ogni tanto bisognerebbe sfogliare l’album dei ricordi, come insegnava don Salvatore che di album di foto, che ricostruiscono la storia del Villaggio e di Maddaloni degli ultimi 70 anni, ne ha riempiti tanti.

La cerimonia del taglio del nastro

Redazione