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S.U.D. per l’Italia nasce per raccogliere le proposte politiche di un gruppo di giovani che vorrebbero migliorare la società in cui vivono rilanciando l’economia del paese, anche attraverso una valorizzazione del Meridione, potenziale motore di un nuovo boom economico italiano.

Siamo giovani professionisti, impiegati, manager che hanno a cuore l’interesse della nostra società oggi troppo maltrattata. La nostra organizzazione politica nasce per rispondere a un’esigenza con attenzione alle nuove classi sociali che si stanno formando causa la crisi. Come la maggioranza degli italiani, siamo delusi dai partiti e dai movimenti in auge che hanno a vario livello abiurato i valori fondanti della nostra Nazione per logiche di opportunismo. Il nostro progetto è essere l’alternativa alla malapolitica e agli interessi personali. Il cambiamento che proponiamo è di metodo: dialogo e confronto sul modello dell’analisi dei problemi concreti dei cittadini con l’obiettivo della cura dell’interesse collettivo. Chiarezza, efficacia e credibilità saranno i punti che ci contraddistinguono. Ripartiamo dai diritti di tutti e dal rilancio che sogniamo.

Vogliamo portare alla ribalta della cronaca, la problematica riguardante la gestione del Recovery Fund che sta facendo tra le altre cose, barcollare il governo.

Il primo ad alzare la voce è stato il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Sul Recovery Fund, il piano di 209 miliardi di euro presentato dal Governo configura l’ennesimo furto di risorse a danno delle regioni meridionali. L’Europa ha assegnato le risorse all’Italia tenendo conto: della popolazione dei diversi territori, delle differenze di Prodotto Interno Lordo rispetto alla media europea e del tasso di disoccupazione. I Fondi europei sono infatti stati destinati al nostro Paese principalmente per recuperare il divario Nord-Sud.  Invece il Governo, anziché destinare il 66% di risorse al Sud e il 34% al Nord, ha deciso di fare esattamente il contrario.

In questo modo sarebbero scippati al Sud 70 miliardi di euro andando contro ai criteri europei da rispettare. Deve far riflettere ancor di più che questo scippo viene fatto dal governo più meridionale della storia recente, e che invece di progettare un piano di rilancio per la popolazione e gli imprenditori del Sud, pensano a come formare una task force (che avrà dei costi per gli italiani) e dare alla sanità solo 9 miliardi, quando in questa pandemia abbiamo scoperto la fragilità del sistema sanitario, 3 miliardi al turismo quando il nostro paese ne dovrebbe fare settore di volano e rilancio, e solo 16 miliardi circa al mondo della scuola che ha mostrato tutta la sua fragilità, bloccando i nostri figli a casa da quasi un anno.

Invitiamo il presidente della Regione Campania, insieme agli altri governatori del meridione ad essere compatti per far assegnare le giuste risorse alle nostre terre.

Redazione