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MADDALONI- Si rimette in moto il Pd. Nuovo anno e nuova politica: il 2021 sarà certamente senza l’assillo della ennesima campagna elettorale imminente. E senza la grande corsa alle urne c’è spazio e serenità per fare politica, riserrare le file, riorganizzare il più grande partito strutturato del territorio, recuperare il tempo perduto e curare cicatrici di vecchia data. Insomma, è un evento degno di nota che scuote un panorama politico cittadino appiattito sul grigiore della routine ammnistrativa e sulla polemica di piccolo cabotaggio. In concreto, impossibilitati ad inaugurare la stagione dei congressi in Provincia di Caserta, slittata causa pandemia nella prossima primavera, i Dem maddalonesi si attrezzano, per il momento, per sostituire il segretario cittadino (Alfonso Formato) dimissionario. A gestire la transizione e quindi la ripartenza del partito dovrebbe essere un triumvirato: attivisti di esperienza nella duplice funzione di garanti e di rappresentanti della totalità delle anime del partito. A guidare la transizione verso la stagione congressuale sarebbero, in ordine alfabetico, Gaetano Correra, Antonio Giannini e Alfonso Ventrone, che svolgerebbero un incarico a tempo con il compito di passare il testimone alla giovani generazioni. In attesa che il nuovo corso abbia inizio, è già certo che un primo obiettivo è superare la stagione della proliferazione delle liste civiche. Il nuovo Pd archivia le liste ad personam, capaci al massimo di garantire l’eleggibilità o la sopravvivenza politica dei singoli. Si punta decisamente sull’avvio di una programmazione politica di ampio respiro, laica aperta a tutte le voci del territorio, ai singoli, ai professionisti e al vasto mondo dell’associazionismo. Insomma, il ritorno della politica come luogo di sintesi, progetto e rappresentatività. In concreto, l’inizio delle costruzione dell’alternativa al leaderismo assoluto del sindaco De Filippo. Ma la sfida del Pd è anche una sfida interna della sinistra maddalonese chiamata ad archiviare la travagliata stagione politica partorita dall’ultima assise congressuale con la successiva scissione, l’espulsione degli iscritti candidati nelle liste civiche riassorbendo tutte le crepe che si sono aperte durante le gestioni commissariali di Pina Picierno e poi di Franco Mirabelli. Il fatto nuovo, apparentemente secondario, è che un partito strutturato riparte dal rilancio della sede storica di piazza Umberto I. La prima pietra fondativa contro la politica liquida a gestione personale, praticata spesso in case private e studi professionali.

Gaetano Correra, Antonio Giannini e Alfonso Ventrone
Redazione