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MADDALONI- Quant’è bello vivere in via Cancello: c’è il fiume, il lago, il mare, i gabbiani. E poi si può fare il rally tra le voragini. Provare l’avventura della sopravvivenza o testare le proprie capacità di autocontrollo quando esplodono i pneumatici. Ma soprattutto si può vivere senza le molestie della civiltà: senza illuminazione pubblica e ora pure senza telefono fisso. Dopo i pali della luce crollati., arriva lo schianto al suolo di quelli della telefonia fissa in uno dei tanti giorni di allagamento della sede stradale. Non è riesploso il collettore ex Casmez. Il problema è che manca il sistema di raccolta e deflusso delle acque meteoriche grazie alla mitica gestione della provincia prima e a quella ventennale del comune poi. E soprattutto grazie alle mille manomissioni del sistema delle cunette laterali. Ma quant’è è bello vivere a via Cancello? Non ci si annoia mai. Ogni giorno c’è un’emergenza e il brivido della precarietà. Tra un allegamento e una uscita di strada di qualche auto ad alta velocità. Sorprende, in questo lembo di territorio sfasciato da oltre un quarto di secolo, il silenzio religioso dei residenti. E’ solo rassegnazione? E poi arriva il sermone periodico della Regione dove al solito tavolo tecnico si ripetono le solite ricette di manutenzione straordinaria e di adeguamento strutturali ripetute da oltre 25 anni. E anche questa volta per la sicurezza, al difesa della integrità del territorio e la dignità dei residenti bisogna aspettare. Quant’è bello vivere in via Cancello…

Redazione