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MADDALONI- Con i dati non si scherza. E tantomeno quelli relativi alla pandemia in corso. Ne và della difesa della salute, della qualità delle vita delle persone e delle famiglie ma anche dell’economia. Ma i numeri parlano chiaro. Se ha senso allarmarsi per l’alto numero di contagi, è obbligatorio fermarsi a riflettere su tutti i dati. E quelli divulgati dalla Regione Campania, o meglio dall’Unità di Crisi sul territorio di Maddaloni (relativamente alla settimana dall’8 al 14 febbraio) disegnano uno scenario ben diverso da quello narrato o rappresentato. Sembra che il pericolo reale sia diverso da quello percepito.

Sindaco De Filippo, dati alla mano, la situazione è seria ma non è allarmante E Maddaloni presenta numeri che vanno spiegati. O no?

Bene stando ai dati, calibrati per ogni singolo territorio e commisurati alla popolazione residente, dall’8 al 14 febbraio l’incidenza dei nuovi positivi a Maddaloni è di 168,17 mentre la media della Regione Campania è leggermente inferiore pari a 166,13. Ma il dato più significativo è che Maddaloni la percentuale media dei positivi è dell’8,78 % e quella della Campania è superiore e pari al 9,31%.

Una prima considerazione?

Premesso che la situazione è seria. Valutato che urge rispettare con scrupolo tutti i criteri di prevenzione e le norme di distanziamento, non bisogna cadere nell’allarmismo o nel panico. Come al solito vanno evitati i due estremi opposti: la sottovalutazione estrema a la mobilitazione estrema. La situazione è fotografata o monitorata passo dopo passo. Saranno le autorità sanitaria e non i sindaci a imporre le misure conseguenti.

Altrimenti?

Altrimenti faremo la fine del sindaco di Scafati che, sull’onda di una crescita dei contagi (secondo lui preoccupanti) ha emanato un’ordinanza di chiusura delle scuole. Molto bene solo che l’atto è stato bocciato dal Tar per mancanza di riscontri.

Insomma, gli atti ammnistrativi debbono essere ancorati a valutazione epidemiologiche validate dalle autorità sanitarie?

E’ così, e non potrebbe essere altrimenti. Anche se la preoccupazione e i timori sono giustificati e sono reazioni molto umane. Ma dall’essere preoccupati, come tutti noi, all’imporre dei divieti ce ne corre. Essere censurati dalla magistratura aggiunge la beffa al danno.

Come la spiega la distanza tra il pericolo percepito e quello reale?

Perché i contagi vanno contestualizzati. I numeri, in senso assoluto, non significano nulla. Vanno rapportati alla popolazione residente. Banalizziamo: cento positivi, in un pase di mille abitanti, sono cosa ben diversa di cento positivi dove vivono diecimila abitanti. E’ una questione che riguarda i nuclei familiari, il sistema di relazione, quantità e numero di contatti interpersonali. Potremo parlare di “densità di contagio” se un parametro del genere fosse ammissibile.

C’è però la questione del contrasto ai comportamenti che violano le norme anticovid…

E questo è un problema anch’esso subordinato alle indicazioni della Questura e della Prefettura. E su questo abbiamo, con tutte le forze politiche, chiesto al Prefetto una intensificazione dei controlli. Possiamo sollecitare ma non possiamo o dobbiamo sostituirci alle istituzioni. Possiamo fare molto di più: collaborare rispettando scrupolosamente le norme anticovid. Ripeto la situazione non è catastrofica ma è seria. E pertanto, richiede senso civico e senso di responsabilità.

Comune di Maddaloni: settimana di riferimento da 8 a 14 febbraio (fonte Regione Campania)

Redazione