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Oltre 12.650.000 Dispositivi Medici e Dispositivi di Protezione Individuale sequestrati, tra
mascherine chirurgiche, mascherine FFP2 e guanti monouso, pronti ad essere immessi nel mercato
o destinati ad istituti sanitari pubblici. Questo è il bilancio delle attività di servizio condotte in oltre un
anno di emergenza sanitaria dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza della Spezia,
congiuntamente ai funzionari dell’Ufficio Antifrode della Dogana, in una serie di operazioni rivolte
a verificare le spedizioni di dispositivi importati da altri paesi, transitate per il locale porto mercantile.
Fra i materiali oggetto di sequestro:

  • mascherine FFP2 e chirurgiche prive di regolare marcatura CE o con certificati falsi;
  • guanti in vinile con marcatura CE, rispondente ad una falsa certificazione;
  • gel igienizzante privo del previsto “nulla osta” sanitario.
    La carenza della conformità comunitaria è stata confermata dalle analisi fatte nel laboratorio
    chimico della Dogana sui campioni prelevati.
    I risultati ottenuti sono il frutto del monitoraggio, svolto sinergicamente dal team costituito
    da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane, teso al mirato controllo di spedizioni a rischio
    provenienti da paesi UE ed extra UE nel porto spezzino, per arginare l’immissione in commercio
    delle mascherine e altri presidi con caratteristiche qualitative non rispondenti alle norme previste.
    I rinvenimenti di dispositivi non conformi in arrivo nel porto della Spezia hanno, in alcuni casi,
    costituito la premessa per effettuare perquisizioni presso le sedi aziendali di società importatrici, in
    provincia di La Spezia e Firenze, nelle sedi di un corriere espresso di Pisa e Carrara e presso
    istituti ospedalieri di Parma e La Spezia.
    L’operazione assume un’importante valenza anche dal punto di vista della tutela della spesa
    pubblica, trattandosi, tra l’altro, di forniture commissionate da Enti Pubblici: le indagini svolte e
    l’analisi documentale hanno fatto emergere infatti, in taluni casi, non solo la non conformità della
    merce, ma anche un costo delle forniture ben al di sopra dei valori medi di mercato.
    Cinque importatori, un cinese e quattro italiani, sono stati denunciati a vario titolo, per
    contrabbando aggravato, delitti contro l’economia e frode nelle pubbliche forniture, in quanto legali
    rappresentanti di società, insistenti nelle province di La Spezia, Firenze, Bergamo e Roma.
    Durante la prima ondata pandemica, si è proceduto, inoltre – conformemente alle norme emanate
    nel marzo 2020 che intendevano privilegiare le forniture per le strutture sanitarie ubicate sul territorio
    nazionale – alla requisizione ed alla assegnazione alla Protezione Civile della Liguria di n. 130.000
    flaconi di “gel igienizzante”, per un totale di 15.600 litri, intercettati in un container in esportazione
    diretto negli Stati Uniti d’America.
    Gli interventi, a contrasto degli illeciti economico-finanziari, si inseriscono nel più ampio presidio del
    Corpo a garanzia della sicurezza e della salute dei consumatori, nonché al contrasto degli effetti
    distorsivi della concorrenza per la tutela dei commercianti onesti, scongiurando fenomeni distorsivi
    della concorrenza.
Redazione