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Asse viario alternativo e raddoppio terminale dell’ex statale 265. Obiettivo: delocalizzare il traffico pesante diretto all’Interporto e allo scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise

MADDALONI- Fatti e non parole. Senza aspettare, il “recovery fund”, senza nominare le solite commissioni dei soliti noti e senza le inutili cabine di regia dei consigli comunali senza idee. Soprattutto, si parte senza perdete tempo: si farà, in tempi brevissimi, il completamento del raddoppio dell’ex statale 265. Tra 15 giorni parte pure la conferenza dei servizi grazie alla triplice intesa tra Interporto Sud Europa (Ise), Rfi e il comune di Maddaloni. L’Ise metterà i terreni, Rfi costruirà la bretella di raddoppio e il comune ne sarà il gestore. Convergenza di interessi e reciproci vantaggi hanno reso possibile la costruzione di più di un chilometro di strada carrabile per il transito dei mezzi pesanti. Procedure accelerate ma per realizzare un asse di raddoppio, atteso da 39 anni. L’Interporto Sud Europa, nei pressi del nuovo casello autostradale sull’A30, detto appunto «Maddaloni-Interporto Sud Europa», costruirà il nuovo gate o varco di ingresso. Rfi si garantirà l’accesso diretto alla sede autostradale. E il comune riuscirà ad ottenere l’«asse viario in variante della strada provinciale 223 “via Ficucella”». In pratica, nasce così un sistema viario parallelo e alternativo che consentirà al traffico pesante di abbandonare definitivamente le vecchie strade ordinarie partendo dalla rotonda (già costruita) di accesso al casello autostradale e arrivando alla rotonda di via Ficucella che porta all’Interporto e allo scalo merci ferroviario. La tratta terminale, per poco più di 200 metri, è già stata costruita e pure asfaltata. Ne parliamo con il sindaco Andrea De Filippo.

A che serve questa nuova strada tra il casello autostradale, l’Interporto e lo scalo merci?

A spostare e deviare il traffico pesante che quotidianamente si sposta tra Maddaloni e  Caserta Sud. L’obiettivo è deviare il traffico extra urbano che è diretto alle piattaforme logistiche. Cambierà la vita degli automobilisti pendolari, casertani e dei centri della Valle di Suessola, costretti a raggiungere Caserta Sud.

Si tenta la separazione fisica tra i due flussi veicolari?

In verità nel progetto dell’Interporto è prevista la creazione di una viabilità alternativa, che in parte già c’è. Sulla vecchia ex statale 265 continuano a circolare i Tir diretti all’Interporto. Ma qiuella che è oggi la provincial e335 eo via Forche Caudine ha ormai una destinazione commerciale. Gli assi di nuova costruzione saranno al servizio della logistica intermodale.

Quindi il vecchio raddoppio fatto dall’Asi non entrerà mai in esercizio?

Non esiste nessun raddoppio fatto dall’Asi. La bretella, asfaltata e mai terminata, è inadeguata per entrate in esercizio.

Ma sono state costruite strade ampie che portano direttamente verso Marcianise e il Cnetro Campania. Quando saranno aperte?

Sarà necessario un accordo sovracomunale più vasto, esteso al comune di Marcianise nonché all’Ise e a Rfi, per aprire al transito veicolare il sistema di scorrimento veloce interno dell’Interporto Sud Europa. L’Ise inoltre dovrà cerare un nuovo gate di accesso: non è ammissibile che le auto private entrino nel perimetro dell’area commerciale. E’ un complesso viario già esistente ma la cui entrata in esercizio necessita di un accordo amministrativo-finanziario tra gli enti competenti per il riordino complessivo del sistema di circolazione della tra Maddaloni, San Marco Evangelista, Marcianise e più in generale dell’area di retrocasello Caserta Sud.

Il tracciato della nuova bretella
La tratta terminale delle nuova bretella
Redazione