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Abbiamo avuto non pochi rimbrotti per aver contestato –con il nostro ultimo comunicato– il (sommo) Governatore e la sua insistente (quasi ossessiva) chiusura delle scuole.  La scuola campana è nel caos. Il presidente VincenzoDe Luca (che pure-per mancanza di meglio- abbiamo sostenuto) ha fatto a pezzi il diritto allo studio. Mentre il governo Draghi chiuderàtutte le classi nelle zone rosse, nella nostra Regione si prendono –ancora una volta– decisioni indipendentemente dai colori dell’epidemia, lasciando tutti in Dad. Venerdì 5 marzo il movimento “Usciamo dagli schermihttps://www.facebook.com/usciamodaglischermi/ ha organizzato una seconda giornata di “disconnessione” dalla Dad. L’AMBC invita docenti, alunni e famiglie a aderire. “Ci rifiutiamo –dicono gli attivisti campani – di accettare una chiusura decisa senza una reale motivazione epidemiologica e fuori dal quadro normativo nazionale. Ci rifiutiamo di sacrificare il diritto all’istruzione sull’altare dell’interesse politico e di un uso strumentale dell’emergenza sanitaria”. A protestare è anche il movimento “Priorità alla scuolahttps://www.facebook.com/prioritaallascuola/ con un mail-bombing al ministro dell’IstruzioneBianchi. “La scuola è l’unico capro espiatorio, è gravissimo che in molte regioni si stenti a far partire la vaccinazione del personale scolastico e degli anziani. Siamo sgomenti per l’inversione di rotta del Cts. Constatiamo il suo silenzio di fronte al nuovo sacrificio di alunni e alunne di tutte le età. Continueremo a protestare anche sotto il suo ministero”. Nella regioneCampania le decisioni continuano ad essere prese sulla base degli allarmi percepiti dal Governatore e dai virologi regionali che lo affiancano più che da una reale capacità di tracciamento-comune per comune– dei contagi provocati dal virus, e dalla sua “variante inglese” che colpirebbe di più i bambini. Nonostante documenti e richiami affinché i sindaci si attivino per un efficace tracciamento, si continua a chiudere facendo di “tutta l’erba un sol fascio”, come se la situazione delle scuole di Napoli e della sua Città metropolitana fosse simile o anche solo minimamente paragonabile a quella di Mondragone oppure di Carinola, di Falciano del Massico, di Sessa Aurunca o di Cellole (per fare qualche esempio). E senza alcuna corretta e puntuale informazione rivolta ai cittadini (perché, si sa, i cittadini sono troppo infantili, vanno soltanto rassicurati, blanditi o intimoriti, ma mai informati con puntualità e correttezza): http://www.contrastotv.it/mondragone-ambc-trattati-come-sudditi-e-costretti-a-subire-ma-lo-vogliamo-noi/. Per fortuna questa assurda situazione di protagonismo del presidente Vincenzo De luca e dei suoi colleghi che va avanti da più di un anno dovrebbe finalmente arrivare al capolinea grazie (ancora una volta) ad una sentenza della Corte Costituzionale.Il 24 febbraioscorso l’Alta Corteha stabilito infatti che, in un periodo di pandemia, è lo Stato ad avere la priorità del governo. Nel comunicato della Corte Costituzionale(in attesa della sentenza) si legge: “La Corte ha ritenuto che il legislatore regionale, anche se dotato di autonomia speciale, non può invadere con una sua propria disciplina una materia avente ad oggetto la pandemia da COVID-19, diffusa a livello globale e perciò affidata interamente alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, a titolo di profilassi int

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