00 3 min 6 anni


MADDALONI- Che vergogna. Il comune bancarottiere, quello che liquida parcelle per migliaia di euro ad avvocati e che gestisce contenziosi milionari, non ha pochi spiccioli per garantire un pasto caldo ai bambini incapienti. Nelle scuole di Maddaloni vige ancora la regola del «Chi paga non mangia» introdotta nelle scuole cittadine. «Siamo un paese fascio leghista –denuncia Salvatore Nappo (ex Coordinamento Genitori Democratici)- capace di fare la faccia feroce con i più deboli e di inchinarsi a quelli forti. Escludere per censo dai 50 agli 80 minori in età dell’obbligo dal servizio mensa è una vergogna». Quest’anno, nonostante la suadenti rassicurazioni, non c’è il bando per le famigli in difficoltà. «In questo momento elettorale –provoca Nappo- che aggiunge il degrado della retorica al degrado dei problemi reali ignorati, proponiamo: si facciano meno cene elettorali. Con i soldi dei signori del consenso si paghino quelle poche migliaia di euro necessari per garantire il pieno diritto allo studio per i bambini appartenenti alle famiglie in difficoltà Non stiamo parlando dei furbi ma di un gruppo, ben noto ai servizi sociali, di famiglie in difficoltà». Tradotto in pratica: meno cene o pizze politiche e più ticket mensa. «E’ grave –conclude Nappo- che quest’anno, pur conoscendo l’esistenza di sacche di disagio certificato, si sia scelto di non tutelare i bambini più deboli». Da qui l’appello a tutti i candidati (alle politiche e alle prossime comunali). «A voi tutti (maddalonesi e non) –conclude Nappo- dico: non siete credibili. Se non spendete una sola parola per i più piccoli e indifesi siete solo dei tromboni, degni di contestazione, da cacciare dal territorio e da ignorare. Contiamo che, nella campagna elettorale in corso e quella prossima per le amministrative, un tema così qualificante e fondamentale possa trovare spazio». Lo slogan è: «I politici in campagna elettorale che tacciono, sono complici di questo atto di somma inciviltà».
 
 

bocchetti